
Il trapianto di cellule staminali emopoietiche si realizza, quasi sempre, quando il paziente ha già affrontato un primo blocco di chemioterapia o anche un secondo blocco e quindi è in remissione completa. I dubbi e le domande non mancano: “perché affrontare una terapia che ha dei rischi immediati nel momento in cui le cose vanno bene?". Come spiega il professore Massimo Martino, attuale presidente del GITMO, il trapianto allogenico, soprattutto in malattie come le leucemie acute, si deve realizzare proprio quando le cose vanno bene in modo da consolidare ed eliminare definitivamente il rischio di recidiva di malattia.