La possibilità di introdurre programmi di screening per il tumore della prostata è ampiamente dibattuta all’interno della comunità medico-scientifica. Gli screening sperimentali finora avviati in Europa si basavano sul test del PSA, un esame che da solo non permette di effettuare una diagnosi precoce del cancro della prostata. Oggi si preferisce procedere con un approccio più selettivo e mirato, sulla base del rischio individuale del paziente di sviluppare la malattia. Ne parliamo con il ricercatore AIRC Massimo Lazzeri.
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