
Vogliamo sempre essere gli altri. Pure il pandoro vuol essere panettone per un giorno. E quale occasione speciale, se non a Natale, dove ci aspettiamo che tutto sia felice. Il panettone brama la silhouette del pandoro: sogna il suo animo niveo e pulito, senza uvette e canditi. Canditi sfavillanti o maledetti: dipende da chi tifa panettone e chi pandoro. Il 25 dicembre è il giorno delle due fazioni, della frattura dolciaria, dei due lievitati che vogliono guadagnarsi l'uno la fetta di pubblico dell'altro. Non chiamiamoli ratti: il topo di città e il topo di campagna sono i due antenati che c'insegnano che è bene restare al proprio posto e tenersi le proprie cose. Dopotutto, il pandoro ci piace proprio perché non è il panettone. Ed è una delle poche certezze che ci allietano il palato, tra tutte quelle che qualcuno sembra averci tolto, proprio come se stesse scartando un candito.