Magazine di riferimento della Rete Due sulle questioni scientifiche. Si occupa sia dei grandi temi che riguardano direttamente la nostra vita quotidiana (inquinamento, allergie, alimentazione) sia delle ricerche di laboratorio (medicinali, nuove scoperte, invenzioni) sia di questioni che coinvolgono le scienze umanistiche, psicologia, filosofia. Partecipa così, con stile divulgativo, al dibattito su alcuni fondamentali temi di società.
Magazine di riferimento della Rete Due sulle questioni scientifiche. Si occupa sia dei grandi temi che riguardano direttamente la nostra vita quotidiana (inquinamento, allergie, alimentazione) sia delle ricerche di laboratorio (medicinali, nuove scoperte, invenzioni) sia di questioni che coinvolgono le scienze umanistiche, psicologia, filosofia. Partecipa così, con stile divulgativo, al dibattito su alcuni fondamentali temi di società.

Come sarà l’architettura del XXI secolo? Quali strumenti abbiamo per rispondere alle sfide più urgenti – cambiamenti climatici, crescita demografica, consumo di risorse – senza dimenticare che le città sono prima di tutto luoghi di vita, memoria e desideri?
Dal cuore fragile e visionario di Venezia, sede della Biennale di Architettura 2025 Intelligens. Natural. Artificial. Collective, prende avvio una riflessione sulle intelligenze che plasmano lo spazio urbano: quella naturale, che insegna equilibrio ed empatia con l’ambiente; quella artificiale, fatta di dati, sensori e algoritmi; e quella collettiva, che nasce dall’incontro tra architetti, scienziati, artisti e cittadini. Nel Giardino di Albert si confrontano due voci autorevoli dell’architettura contemporanea: Carlo Ratti, architetto, ingegnere e curatore della Biennale, racconta la città come un organismo vivente: non solo pietre e infrastrutture, ma flussi, reti, dati che ne svelano la vita quotidiana; un approccio data-driven che intreccia scienza, tecnologia e progettazione, immaginando spazi capaci di adattarsi e di “cucire un abito” sulla vita metropolitana.
Accanto a lui, Mario Cucinella, fondatore della SOS – School of Sustainability, porta uno sguardo diverso: il suo pragmatismo sostenibile invita a partire dai dati più semplici per tradurli in architettura consapevole dei luoghi e delle comunità. Per Cucinella la sfida non è solo tecnologica, ma progettuale e civica: costruire significa assumersi la responsabilità di ridurre sprechi, ripensare i consumi, restituire all’architettura la sua funzione sociale. Come scrive Italo Calvino ne Le città invisibili, «Le città sono un insieme di tante cose: di memoria, di desideri, di segni di un linguaggio. Sono luoghi di scambio, non solo di merci, ma di parole, di ricordi, di immaginazione ». L’architettura del futuro dovrà intrecciare tecnologia e natura, dati e poesia, responsabilità e desideri. Perché le città di domani saranno sostenibili solo se sapranno restare umane.