Ci hanno detto che per essere felici basta accontentarsi. 
Che non bisogna chiedere troppo.
Che volere di più è da egoisti. 
Ma allora perché sentiamo quel vuoto quando riceviamo poco? 
Perché restiamo fermi davanti all’abbondanza, come se non ci fosse permessa? 
Forse perché siamo più abituati alla paura che alla gratitudine. 
Ci abituiamo alla rinuncia, ma non alla meraviglia. 
Alla sopravvivenza, ma non al nutrimento. 
Eppure la gratitudine non è accontentarsi.
È aprirsi, dire sì alla vita, sentire che si può ricevere ancora. 
Allora oggi, in questo giorno di Giove, chiediti:  “E se smettessi di accontentarmi, cosa succederebbe?”
Magari succede che ricevi. 
Magari succede che ti apri. 
Magari succede che scopri… che puoi.
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