Hans Castorp visita il cugino al sanatorio svizzero per la tubercolosi, ma si ritrova a rimanervi per sette anni. Durante il suo soggiorno, che diventa un'immersione nel microcosmo del sanatorio, Hans si confronta con malattia, amore e varie correnti di pensiero, rappresentate dalle figure di Settembrini e Naphta. Il romanzo è una metafora dell'Europa alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, e il tempo trascorso in questo ambiente isolato porta a una profonda evoluzione del personaggio, che lascia il sanatorio solo con lo scoppio del conflitto per gettarsi nella vita reale.
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Thomas Mann
Hans Castorp visita il cugino al sanatorio svizzero per la tubercolosi, ma si ritrova a rimanervi per sette anni. Durante il suo soggiorno, che diventa un'immersione nel microcosmo del sanatorio, Hans si confronta con malattia, amore e varie correnti di pensiero, rappresentate dalle figure di Settembrini e Naphta. Il romanzo è una metafora dell'Europa alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, e il tempo trascorso in questo ambiente isolato porta a una profonda evoluzione del personaggio, che lascia il sanatorio solo con lo scoppio del conflitto per gettarsi nella vita reale.
Hans Castorp visita il cugino al sanatorio svizzero per la tubercolosi, ma si ritrova a rimanervi per sette anni. Durante il suo soggiorno, che diventa un'immersione nel microcosmo del sanatorio, Hans si confronta con malattia, amore e varie correnti di pensiero, rappresentate dalle figure di Settembrini e Naphta. Il romanzo è una metafora dell'Europa alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, e il tempo trascorso in questo ambiente isolato porta a una profonda evoluzione del personaggio, che lascia il sanatorio solo con lo scoppio del conflitto per gettarsi nella vita reale.