L’elefante è nato in circostanze e luoghi quotidiani, un progetto inaspettato dagli stessi autori. Non lo abbiamo cercato. Ci ha spinto l’indisponibilità a deviare lo sguardo altrove dal mondo bruciante. Ci desolava la prassi acquisita passivamente da troppa opinione pubblica, di accettare o addirittura accreditare i mostri che divorano l’umanità. I peggiori governi del pianeta sovvenzionano l’industria bellica saccheggiando le persone. Il diritto a curarsi è svuotato, la Sanità pubblica si sta spegnendo a vantaggio di quella privata. Significa che, sempre più concretamente, chi potrà permetterselo pagherà il servizio sanitario due volte per accedere alle cure, e chi non potrà permetterselo verrà abbandonato dallo Stato. Intanto, rifocillata l’industria delle armi, continuano a piovere guerre e genocidi. A fianco allo sterminio dei popoli cancellati dalle bombe, prosegue lo sterminio di un popolo dalle tante cittadinanze. Gli esseri umani di ogni provenienza che attraversano i mari sperando, nei mari trovano sepoltura. Un vero e proprio attacco alla libertà e alla sicurezza delle donne è eternamente condotto dalla cultura maschilista che attecchisce nel più immediato pensiero e in quello più recondito. Non potrà essere estirpata senza che i governi producano iniziative mirate ed efficaci. Fino ad allora continueremo a sommare femminicidi e a inorridire, a manifestare rabbia e dissenso, consapevoli dell’insufficienza e della necessità di protestare. L’educazione al rispetto e all’affettività dovrebbe partire dalle scuole, ma la scuola italiana è stata declassata, non più fucina in cui giovani menti possano formarsi e brillare, ma allevamento di mediocrità funzionali al potere e inclini allo sfruttamento. Non è un caso che le categorie degli insegnanti e degli educatori siano tra le più mortificate d’Europa, con salari indegni della professione e inadeguati rispetto all’inflazione. Ritrovarsi a dormire in tenda per strada rischia di diventare una condizione comune a tanti, lo stipendio medio non può sostenere il costo complessivo di affitto e bollette, e dei beni minimi indispensabili alla sopravvivenza. La precarietà abitativa oggi riguarda anche gli italiani, le difficoltà cronicizzate finanche dentro famiglie dal doppio reddito. Non servirà distribuire le colpe agli immigrati come i veri responsabili desiderano che si faccia.
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L’elefante è nato in circostanze e luoghi quotidiani, un progetto inaspettato dagli stessi autori. Non lo abbiamo cercato. Ci ha spinto l’indisponibilità a deviare lo sguardo altrove dal mondo bruciante. Ci desolava la prassi acquisita passivamente da troppa opinione pubblica, di accettare o addirittura accreditare i mostri che divorano l’umanità. I peggiori governi del pianeta sovvenzionano l’industria bellica saccheggiando le persone. Il diritto a curarsi è svuotato, la Sanità pubblica si sta spegnendo a vantaggio di quella privata. Significa che, sempre più concretamente, chi potrà permetterselo pagherà il servizio sanitario due volte per accedere alle cure, e chi non potrà permetterselo verrà abbandonato dallo Stato. Intanto, rifocillata l’industria delle armi, continuano a piovere guerre e genocidi. A fianco allo sterminio dei popoli cancellati dalle bombe, prosegue lo sterminio di un popolo dalle tante cittadinanze. Gli esseri umani di ogni provenienza che attraversano i mari sperando, nei mari trovano sepoltura. Un vero e proprio attacco alla libertà e alla sicurezza delle donne è eternamente condotto dalla cultura maschilista che attecchisce nel più immediato pensiero e in quello più recondito. Non potrà essere estirpata senza che i governi producano iniziative mirate ed efficaci. Fino ad allora continueremo a sommare femminicidi e a inorridire, a manifestare rabbia e dissenso, consapevoli dell’insufficienza e della necessità di protestare. L’educazione al rispetto e all’affettività dovrebbe partire dalle scuole, ma la scuola italiana è stata declassata, non più fucina in cui giovani menti possano formarsi e brillare, ma allevamento di mediocrità funzionali al potere e inclini allo sfruttamento. Non è un caso che le categorie degli insegnanti e degli educatori siano tra le più mortificate d’Europa, con salari indegni della professione e inadeguati rispetto all’inflazione. Ritrovarsi a dormire in tenda per strada rischia di diventare una condizione comune a tanti, lo stipendio medio non può sostenere il costo complessivo di affitto e bollette, e dei beni minimi indispensabili alla sopravvivenza. La precarietà abitativa oggi riguarda anche gli italiani, le difficoltà cronicizzate finanche dentro famiglie dal doppio reddito. Non servirà distribuire le colpe agli immigrati come i veri responsabili desiderano che si faccia.
L'ElefanteSocialPodcast - terza puntata - LOTTA DI CASE (SECONDA PARTE)
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4 minutes
1 week ago
L'ElefanteSocialPodcast - terza puntata - LOTTA DI CASE (SECONDA PARTE)
L’elefante è ancora seduto nella stanza del diritto all’abitare. Guidati da PLAT Piattaforma di intervento sociale, abbiamo intervistato due persone venute dall’estero e residenti in Italia. Ancora una volta contratti di lavoro stabili sono insufficienti a garantirsi una casa
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L’elefante è nato in circostanze e luoghi quotidiani, un progetto inaspettato dagli stessi autori. Non lo abbiamo cercato. Ci ha spinto l’indisponibilità a deviare lo sguardo altrove dal mondo bruciante. Ci desolava la prassi acquisita passivamente da troppa opinione pubblica, di accettare o addirittura accreditare i mostri che divorano l’umanità. I peggiori governi del pianeta sovvenzionano l’industria bellica saccheggiando le persone. Il diritto a curarsi è svuotato, la Sanità pubblica si sta spegnendo a vantaggio di quella privata. Significa che, sempre più concretamente, chi potrà permetterselo pagherà il servizio sanitario due volte per accedere alle cure, e chi non potrà permetterselo verrà abbandonato dallo Stato. Intanto, rifocillata l’industria delle armi, continuano a piovere guerre e genocidi. A fianco allo sterminio dei popoli cancellati dalle bombe, prosegue lo sterminio di un popolo dalle tante cittadinanze. Gli esseri umani di ogni provenienza che attraversano i mari sperando, nei mari trovano sepoltura. Un vero e proprio attacco alla libertà e alla sicurezza delle donne è eternamente condotto dalla cultura maschilista che attecchisce nel più immediato pensiero e in quello più recondito. Non potrà essere estirpata senza che i governi producano iniziative mirate ed efficaci. Fino ad allora continueremo a sommare femminicidi e a inorridire, a manifestare rabbia e dissenso, consapevoli dell’insufficienza e della necessità di protestare. L’educazione al rispetto e all’affettività dovrebbe partire dalle scuole, ma la scuola italiana è stata declassata, non più fucina in cui giovani menti possano formarsi e brillare, ma allevamento di mediocrità funzionali al potere e inclini allo sfruttamento. Non è un caso che le categorie degli insegnanti e degli educatori siano tra le più mortificate d’Europa, con salari indegni della professione e inadeguati rispetto all’inflazione. Ritrovarsi a dormire in tenda per strada rischia di diventare una condizione comune a tanti, lo stipendio medio non può sostenere il costo complessivo di affitto e bollette, e dei beni minimi indispensabili alla sopravvivenza. La precarietà abitativa oggi riguarda anche gli italiani, le difficoltà cronicizzate finanche dentro famiglie dal doppio reddito. Non servirà distribuire le colpe agli immigrati come i veri responsabili desiderano che si faccia.