L’azione è necessaria, ma non basta. Un tempo “fare” rappresentava una virtù, soprattutto agli inizi del marketing digitale, quando costruire siti e produrre contenuti corrispondeva a fondare una nuova civiltà. Oggi la situazione si è ribaltata: l’azione è diventata facilmente sostituibile da strumenti e automatismi, mentre il pensiero resta l’unico elemento non delegabile.
La difficoltà di oggi non è più “fare”, ma decidere. Le macchine possono scrivere, disegnare, pubblicare, analizzare, ma non possono scegliere. Ogni decisione nasce da un pensiero chiaro, e proprio questa capacità è ciò che manca a molte imprese e professionisti. Delegano tutto - scelte incluse - e quando i risultati non arrivano incolpano il mercato o i collaboratori, dimenticando che la responsabilità resta di chi decide.
Il pensiero, quindi, è ciò che distingue la creazione dalla ripetizione. Senza un’idea chiara, i contenuti diventano fotocopie di ciò che già esiste, ma il pubblico reagisce solo a ciò che percepisce come nuovo. Per questo la riflessione è tornata a essere un valore: bisogna sapere cosa dire, non solo come dirlo.
Alcuni interrogativi possono aiutarci a restare svegli e dovremmo porceli ogni giorno.
- Da quali paure fugge il mio cliente?
- Qual è la sua “terra promessa”?
- A quali stimoli reagisce?
- Cosa ricorda oggi di me e cosa vorrei che ricordasse tra un anno?
Porci ogni giorno queste domande è un antidoto potente per evitare di affondare nel già sentito.
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La voce di Alessio Beltrami viene utilizzata per gentile concessione della Fondazione Alessio Beltrami