In questa lectio magistralis esploriamo uno dei punti più enigmatici dell’astrologia: il difetto originario dell’Ascendente Pesci. Non un difetto psicologico, ma una frattura ontologica. L’episodio attraversa l’antica cosmologia dell’incarnazione, il simbolismo delle acque primordiali, la trasparenza come forma di presenza, la non-separazione come condizione dell’Io, l’imitazione come sopravvivenza empatica e la dispersione come destino da redimere.
È un viaggio nella soglia più porosa dello zodiaco: un inizio che è già una fine, una nascita che non taglia ma si dissolve, una coscienza che non entra nel mondo, ma lo attraversa come acqua che prende forma soltanto quando trova un contenitore.
Un episodio dedicato a chi vuole comprendere davvero cosa significa nascere dai Pesci: una fragilità che non è debolezza, una sfocatura che non è confusione, una vastità che non sa ancora dove andare.
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