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Commento al Vangelo di don Nicola
don Nicola Salsa
1000 episodes
1 day ago
Ogni giorno alle 7.00 il commento al Vangelo. E su YouTube il video.
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Religion & Spirituality
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Ogni giorno alle 7.00 il commento al Vangelo. E su YouTube il video.
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Religion & Spirituality
Episodes (20/1000)
Commento al Vangelo di don Nicola
Il primo a entrare in paradiso è stato un ladro (Festa di Cristo Re)
una delle pagine più sorprendenti del Vangelo: l’incontro tra Gesù e il malfattore crocifisso accanto a lui. È una scena che rivela la misura della misericordia, la verità sul cuore umano, la libertà di scegliere persino all’ultimo istante chi vogliamo diventare.
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1 day ago
8 minutes

Commento al Vangelo di don Nicola
Fine del mondo o fine di un mondo? Il Vangelo che ci riguarda da vicino
Nel Vangelo di DOMENICA 16 NOVEMBRE Gesù parla di guerre, distruzioni e persecuzioni. Parole dure, che sembrano annunciare solo paura.
Eppure, se le ascolti bene, non sono una minaccia: sono un invito a guardare la realtà con occhi nuovi. Viviamo in un mondo che trema. Le nostre certezze si incrinano, le persone si sentono sole, disorientate, spesso in guerra con se stesse.
Gesù ci parla proprio qui, dentro le nostre crisi, e ci dice: “Non vi terrorizzate”. Non è la fine del mondo, è la fine di un modo di vivere senza Dio.
Quando tutto crolla, Lui resta. E ci promette che “nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto”. In questo commento riflettiamo insieme su cosa significhi credere oggi, restare saldi quando tutto vacilla, e scoprire che la fede non toglie la fatica, ma dà senso a tutto.
È un Vangelo che non parla solo del futuro, ma del presente. Delle nostre guerre interiori, dei nostri dolori, delle nostre rinascite. Ascoltalo fino in fondo, e lasciati sorprendere: dietro le parole di Gesù non c’è paura, ma libertà.
Perché ogni crisi, se vissuta con Lui, diventa un’occasione di rinascita.
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1 day ago
8 minutes

Commento al Vangelo di don Nicola
La Dedicazione del Laterano è un atto di coraggio in un mondo che tace su Dio
2 weeks ago
7 minutes

Commento al Vangelo di don Nicola
Chi sono davvero i Santi? Il vero significato della festa di Tutti i Santi. Perché la Chiesa li venera (e non li adora)?
3 weeks ago
8 minutes

Commento al Vangelo di don Nicola
Perché si fanno celebrare le Messe per i defunti?
3 weeks ago
7 minutes

Commento al Vangelo di don Nicola
Il fariseo e il pubblicano: la parabola che svela chi prega davvero
4 weeks ago
8 minutes

Commento al Vangelo di don Nicola
Solo una festa? Un prete spiega che c’è molto di più da dire e da pensare su Halloween
1 month ago
10 minutes

Commento al Vangelo di don Nicola
La parabola che spiega perché Dio non risponde subito alle nostre preghiere
1 month ago
8 minutes

Commento al Vangelo di don Nicola
La gratitudine che salva - commento al vangelo di DOMENICA 12 OTTOBRE, al racconto dei 10 lebbrosi
1 month ago
6 minutes

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Ti spiego il Nuovo Testamento
1 month ago
8 minutes

Commento al Vangelo di don Nicola
La fede non si misura VANGELO DELLA DOMENICA
1 month ago
6 minutes

Commento al Vangelo di don Nicola
Il ricco senza nome
1 month ago
5 minutes

Commento al Vangelo di don Nicola
Il vero tesoro - al termine una riflessione su Charlie Kirk
2 months ago
8 minutes

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Il coraggio di rischiare
2 months ago
6 minutes

Commento al Vangelo di don Nicola
Il coraggio di ricominciare
2 months ago
5 minutes

Commento al Vangelo di don Nicola
Lo sguardo che guarisce
Lo sguardo che guarisce
Il Vangelo di oggi ci mette davanti a una delle immagini più forti e concrete che Gesù abbia usato. Un cieco che pretende di guidare un altro cieco. Due uomini che non vedono e che si trascinano insieme, fino a cadere in un fosso. È un’immagine semplice, ma spiazzante.
Gesù conosce bene la vita. Sa che tutti noi, ogni giorno, cerchiamo guide. Abbiamo bisogno di punti di riferimento, di persone da seguire. Ma ci mette in guardia: non basta avere qualcuno che cammina davanti, è necessario che veda, che sappia la strada.
Il termine greco usato per “cieco” non solo indica chi non vede, ma anche chi è ottuso, chi ha la mente e il cuore coperti da una nebbia. Non è soltanto un problema degli occhi, ma del cuore. Quante volte siamo ciechi dentro, incapaci di riconoscere la verità su di noi e sugli altri.
E qui arriva il primo paradosso: tanto più io sono nell’errore, tanto più mi sembra di vedere bene l’errore degli altri. È strano, ma succede. Chi ha una trave nell’occhio vede benissimo la pagliuzza nel fratello. 
Chi sbaglia grossolanamente diventa acuto giudice degli errori piccoli altrui. È un meccanismo che conosciamo bene: più siamo fragili, più ci difendiamo puntando il dito sugli altri. Gesù lo smaschera. 
Ci dice: fermati. Guardati dentro. Non è ipocrita solo chi finge davanti agli altri, ma chi non riconosce la propria cecità. L’ipocrisia nasce quando mettiamo la maschera del giudice per non mostrare la nostra debolezza.
E allora la domanda è diretta: chi stai seguendo? Chi ti guida? Sei sicuro che veda? E ancora: quanto sei onesto con te stesso, nel guardare i tuoi limiti?
Il testo continua con un’altra immagine: la pagliuzza e la trave. Gesù è volutamente esagerato. Una trave è enorme, pesante, ingombrante. Una pagliuzza è minuscola, quasi invisibile. Il contrasto è voluto, perché Gesù gioca con l’ironia. 
Vuole farci sorridere, ma anche farci vergognare. È ridicolo pretendere di togliere la pagliuzza dall’occhio di un altro quando abbiamo una trave che ci impedisce perfino di avvicinarci.
Il termine greco usato per “trave” indica la grossa trave che sostiene un tetto. Gesù non parla di un ramo, ma di qualcosa che regge l’intera casa. È il simbolo delle nostre abitudini radicate, dei peccati che ci sostengono senza che ce ne accorgiamo. Sono strutture interiori che deformano lo sguardo.
Ed ecco un’altra verità: chi sa essere esigente con se stesso, sa essere misericordioso con gli altri. Perché ha imparato a vedere la propria trave, a farci i conti, a lottare contro le proprie fragilità. Solo così si diventa capaci di tenerezza.
Invece chi non affronta la propria trave si sfoga sugli altri. Siamo esperti nel diagnosticare i difetti del vicino, ma ciechi di fronte ai nostri. È un paradosso della vita spirituale.
Questo Vangelo allora ci chiede un passo concreto: smetti di fissarti sulla pagliuzza dell’altro. Non significa diventare indifferenti, ma imparare a guardare prima dentro di te. Gesù non ci dice che dobbiamo ignorare i problemi degli altri, ma che il punto di partenza è sempre il cuore.
Se impariamo a togliere la trave, allora “ci vedremo bene”. È bellissimo questo passaggio. Non è un divieto, ma un invito. 
Quando avremo gli occhi purificati, potremo aiutare davvero i fratelli. Potremo vedere con chiarezza e agire con amore.
C’è qui un cammino educativo. Gesù lo dice: “Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro”. 
Il verbo greco per “ben preparato” significa anche “ricostruito”, “rimesso a posto”. È lo stesso termine che si usa per rammendare una rete strappata. Gesù ci sta dicendo che la vera formazione è una ricostruzione interiore. 
Non basta sapere, bisogna lasciarsi guarire, rimettere insieme. Ed è qui che nasce la differenza tra il vero discepolo e il cieco che guida un altro cieco. Il vero discepolo si lascia ricostruire...
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2 months ago
6 minutes

Commento al Vangelo di don Nicola
Dio abita nella fragilità
2 months ago
6 minutes

Commento al Vangelo di don Nicola
Vita nuova in Gesù
2 months ago
5 minutes

Commento al Vangelo di don Nicola
Felici senza competizione DOMENICA 31 AGOSTO
3 months ago
5 minutes

Commento al Vangelo di don Nicola
Non basta fare il bene
3 months ago
6 minutes

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