La realtà non ha bisogno di essere plausibile. Quando Jerry Siegel, nel 1933, scrisse la prima avventura di Superman, chiarì subito che il marmocchio spedito sulla Terra da un altro pianeta aveva super poteri. Da quel momento in poi nessuno si meravigliò vedendo nei fumetti il giovanotto col mantello rosso volare alla velocità della luce e sorreggere un aereo con le mani. Si chiama “sospensione dell’incredulità”: nelle opere di fantasia il lettore accetta come possibili, cose che non potrebbero mai accadere nella realtà. Fantasiosamente vero, al contrario, è una serie che racconta, documentandole, storie effettivamente accadute, stupefacenti senza ricorrere alla sospensione dell’incredulità: la realtà non ha bisogno di essere plausibile. Testo e voce: Bepi Costantino Musica: Andrea Violante Grafica: Concetta Lorenzo Montaggio: Claudio Romanazzi
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La realtà non ha bisogno di essere plausibile. Quando Jerry Siegel, nel 1933, scrisse la prima avventura di Superman, chiarì subito che il marmocchio spedito sulla Terra da un altro pianeta aveva super poteri. Da quel momento in poi nessuno si meravigliò vedendo nei fumetti il giovanotto col mantello rosso volare alla velocità della luce e sorreggere un aereo con le mani. Si chiama “sospensione dell’incredulità”: nelle opere di fantasia il lettore accetta come possibili, cose che non potrebbero mai accadere nella realtà. Fantasiosamente vero, al contrario, è una serie che racconta, documentandole, storie effettivamente accadute, stupefacenti senza ricorrere alla sospensione dell’incredulità: la realtà non ha bisogno di essere plausibile. Testo e voce: Bepi Costantino Musica: Andrea Violante Grafica: Concetta Lorenzo Montaggio: Claudio Romanazzi
“Ogni volta che conosco un italiano, penso alle origini dell’uomo al quale mi sono ispirato”. Mi disse così, stringendomi la mano e guardandomi dritto negli occhi mentre un ampio sorriso illuminava il suo volto rotondo. Muhammad Yunus, fresco premio Nobel, elegantissimo nell’abbigliamento tipico del Bangladesh – camicia e pantaloni ampi, giacca smanicata – continuava a sorprendermi dopo aver demolito, uno dopo l’altro, tutti i miei preconcetti sulle banche. In un’ora e mezza di conferenza, nell’aula magna della EARTH University, in Costa Rica, il fondatore della Grameen Bank (che in bangalese significa “banca del villaggio”) aveva lasciato senza parole la platea formata in gran parte da manager dei maggiori istituti di credito di tutta l’America latina. Dopo trent’anni di attività, questa banca unica al mondo continuava a crescere e a espandersi dal Bangladesh in decine di altri Paesi adottando criteri totalmente controcorrente. Dopo aver snocciolato risultati più che lusinghieri, Yunus riassunse la filosofia del suo istituto rivolgendosi direttamente ai suoi spettatori. “Io ho imparato da voi a fare il banchiere a modo mio. Mi è bastato fare l’esatto contrario di ciò che voi fate da sempre: voi concedete prestiti a imprenditori di successo, io a chi non ha neanche un centesimo. Voi pagate fior di avvocati per recuperare il danaro che non vi restituiscono, io risparmio le spese legali perché i miei clienti onorano puntualmente i loro impegni”.Fin da allora, vent’anni fa, Muhammad Yunus era chiamato “il banchiere dei poveri”. Gli fu conferito il Nobel per la pace, mica per l’economia, perché lui crede, e realizza, business sociale che significa capitalismo più umano. Quando lo ringraziai per l’intervista concessami, mi ricordò ancora quell’uomo che lo aveva ispirato. Ed è di quest’uomo che ti parlo in questo episodio, un banchiere visionario. Testo e voce: Bepi Costantino Musica: Andrea Violante Grafica: Concetta Lorenzo Suono: Claudio Romanazzi
Fantasiosamente vero
La realtà non ha bisogno di essere plausibile. Quando Jerry Siegel, nel 1933, scrisse la prima avventura di Superman, chiarì subito che il marmocchio spedito sulla Terra da un altro pianeta aveva super poteri. Da quel momento in poi nessuno si meravigliò vedendo nei fumetti il giovanotto col mantello rosso volare alla velocità della luce e sorreggere un aereo con le mani. Si chiama “sospensione dell’incredulità”: nelle opere di fantasia il lettore accetta come possibili, cose che non potrebbero mai accadere nella realtà. Fantasiosamente vero, al contrario, è una serie che racconta, documentandole, storie effettivamente accadute, stupefacenti senza ricorrere alla sospensione dell’incredulità: la realtà non ha bisogno di essere plausibile. Testo e voce: Bepi Costantino Musica: Andrea Violante Grafica: Concetta Lorenzo Montaggio: Claudio Romanazzi