Le moderne indagini non possono più prescindere dalla valutazione dell’elemento digitale.
All’interno del mondo virtuale si annidano, ormai, i più importanti elementi da cui trarre indizi, prove o spunti di approfondimento. Tutto ciò comporta la necessità di agire con professionalità osservando regole spesso molto diverse a seconda del contesto o dell’elemento da analizzare.
Giuseppe Cammaroto e Domenico Famà ne hanno parlato con Michele Vitiello.

Complice, probabilmente, l’espandersi della cronaca giudiziaria, il linguaggio giudiziario appare sempre più caratterizzato da una tendenza ad amplificare i concetti e le relative definizioni.
Superperiti a caccia di mostri con l’ausilio di supertestimoni in grado di assicurare la prova regina ad un contesto accusatorio granitico.
Giuseppe Cammaroto e Domenico Famà ne hanno parlato con Chiara Meluzzi

La scena del crimine, così come tradizionalmente intesa, cambia notevolmente quando ci spostiamo sulla rete o nel mondo dei social network.
Esistono reati che si consumano esclusivamente nel mondo virtuale e altri che vedono realizzarsi, in quest’ultimo, una gran parte delle attività.
Come ci si muove sulla scena di un crimine informatico?
Giuseppe Cammaroto e Domenico Famà ne hanno parlato con Fabio Massa.

Le operazioni straordinarie rappresentano un momento cruciale nella vita delle aziende perché segnano un cambiamento strategico nella dinamica del loro ciclo di vita.
Al di là degli aspetti giuridici e prettamente tecnici, esistono dei profili economici e gestionali che, se non opportunamente valutati e pianificati possono compromettere il buon esito delle operazioni.
Giuseppe Camamroto e Domenico Famà ne hanno parlato con Luciano Vannozzi.

Internet e i social network sono ormai parte della nostra vita quotidiana sia lavorativa che privata.
Un elemento fondamentale del messaggio comunicativo che ci arriva attraverso di essi è rappresentato dalle immagini o dai video che circolano sul web in maniera che a noi può apparire spesso incontrollata.
Esistono, però, delle precise regole da osservare per non incorrere in violazione di diritti altrui.
Ne parliamo con Guido Cardelli.

La riforma del processo civile, comunemente nota anche come “riforma Cartabia”, è intervenuta con numerose modifiche finalizzate a rendere più efficace ed efficiente la macchina della giustizia.
In questo contesto, anche la mediazione e gli altri istituti di risoluzione alternativa delle controversie sono state oggetto di intervento.
Giuseppe Cammaroto e Domenico Famà ne hanno parlato con Andrea Melucco.

La scena di un crimine, soprattutto quella di un crimine violento, rappresenta un teatro complesso all’interno del quale sono riposte informazioni preziosissime per la risoluzione del caso.
L’acquisizione dei dati, il livello di affidabilità del processo di assicurazione degli stessi e la successiva analisi, rappresentano delicate operazioni dalla cui affidabilità può derivare il buon esito dell’attività investigativa o la loro compromissione.
Giuseppe Cammaroto e Domenico Famà ne hanno parlato con Nicola Caprioli.

Il danno all’immagine rappresenta una forma particolare di danno erariale e corrisponde alla pretesa risarcitoria da parte della Pubblica Amministrazione per gli effetti negativi conseguenti a delitti commessi da pubblici dipendenti a danno delle pubbliche amministrazioni.
Forme, presupposti e caratteristiche appaiono alquanto peculiari.
Giuseppe Cammaroto e Domenico Famà ne hanno parlato con Gino Giuliano, partner dello Studio Rienzi.

Alcune recenti sentenze della Corte di Giustizia Europea hanno affrontato degli importanti aspetti interpretativi inerenti al Regolamento Generale in materia di Dati Personali (c.d. GDPR) adottato con Reg. UE 679/2016
Ne hanno parlato Giuseppe Cammaroto e Domenico Famà.

Nell’Italia dei dissesti idrogeologici non è sempre agevole l’accertamento della responsabilità, soprattutto penale, che discende da tragedie troppo spesso annunciate.
Le indagini complesse non possono prescindere dall’ausilio di esperti in grado non soltanto di verificare l’adempimento di specifici obblighi gravanti sugli enti locali ma anche capaci di determinare la correlazione tra gli eventi e fornire gli elementi su cui poi si fonda il processo di individuazione del reo.
Ne abbiamo parlato con Rosa Maria Di Maggio, geologa forense.

Non conosciamo il rumore né le sembianze degli attacchi informatici ma siamo in grado di apprezzarne gli effetti, spesso devastanti.
Dinanzi a un’evidenza ormai costante della nostra vita, le uniche armi sono una puntuale prevenzione del rischio e una ragionata gestione degli effetti di attacchi informatici.
Ne abbiamo parlato con Alessandro Trivilini.

I discorsi di odio, anche noti con la locuzione “hate speech” sono espressioni d'intolleranza spesso rivolte nei confronti di una minoranza o di gruppi di soggetti deboli. Si tratta di un fenomeno molto diffuso legato soprattutto alla comunicazione online.
E’ possibile, attraverso l’analisi del linguaggio di odio, descrivere l’autore fino a tracciare un vero e proprio profilo soggettivo?
Ne abbiamo parlato con Gloria Comandini.

L’area compliance costituisce una parte essenziale di ciascuna realtà complessa sia essa società privata, società a controllo pubblico o pubblica amministrazione.
In tale contesto, la formazione rappresenta il presidio fondamentale su cui poggiano i modelli organizzativi che recepiscono e governano le varie componenti.
Ne abbiamo parlato con Gaetano Mastropierro.

I consulenti tecnici e i periti rappresentano delle parti fondamentali del processo.
La loro figura è variamente disciplinata nelle diverse procedure.
Le recenti riforme del processo penale e del processo civile intervengono anche sulla disciplina di aspetti non secondari relativi a tali soggetti.
Ne abbimo parlato con Filippo Marco Maria Bisanti.

Il cyberbullismo è un atto aggressivo, intenzionale condotto da un individuo o un gruppo usando varie forme di contatto elettronico, ripetuto nel tempo contro una vittima che non può facilmente difendersi. Cosa si nasconde dietro il bullo e cosa spinge persone apparentemente normali e insospettabili a trasformarsi, celati dall’anonimato della rete, a in vere e proprie macchine di odio?
Ne abbiamo parlato con Roberta Catania.

L’intelligenza artificiale si va sempre più affermando in moltissimi settori come meccanismo di ausilio alle decisioni umane ma talvolta addirittura con l’ambizione di sostituire il processo decisionale tradizionale.
Tali scelte, tali decisioni, generano conseguenze nei confronti dei destinatari creando situazioni soggettive meritevoli di essere tutelate.
Qual è il regime di responsabilità applicabile e chi risponde di possibili danni?
Ne abbiamo parlato con Raffaella Aghemo.

L’identificazione di un soggetto rappresenta un’esigenza fondamentale per l’attività di polizia sia nell’ambito di attività preventiva sia nel contesto di ricerca dell’autore di un reato.
Gli strumenti a disposizione sono sempre più sofisticati e attingono alle più moderne soluzioni scientifiche e tecnologiche.
Tuttavia, la preparazione, l’esperienza e l’applicazione dell’uomo rappresentano ancora un pilastro importante di un’attività cruciale per dare inizio o per finalizzare un lavoro di analisi, ricerca e comparazione.
Ne abbiamo parflato con Silvestro Marascio a Nicola Caprioli.

Nella settimana in cui ricorre la “Giornata europea della protezione dei dati personali”, cogliamo l’occasione per alcune riflessioni sui principali temi che hanno interessato il settore nell’ultimo anno e sulle questioni ancora irrisolte per le quali si attende o si auspica un intervento delle autorità preposte. Ne abbiamo parlato con Marco Trombadore

Come cambia la professione forense nell’era digitale in cui molte attività e molte conseguenze di esse si diffondono non più attraverso i canali tradizionali ma tramite lo strumento del web, nella sua accezione più ampia?
Nuovi diritti da tutelare e vecchie conquiste da difendere, con approcci nuovi ma sempre rispettosi del ruolo della professione legale.
Giuseppe Cammaroto e Domenico Famà ne hanno parlato con Piera Di Stefano.

Le moderne indagini di polizia giudiziaria sono caratterizzate da tecniche investigative che fanno massiccio ricorso a intercettazioni telefoniche e ambientale.
D’altro canto, l’uso di smartphone e l’impiego di captatori informatici fa sì che la fonte del suono risulti “immersa” in un contesto dinamico e rumoroso che restituisce risultati spesso difficili da comprendere. In questo quadro diventa determinante la figura di chi deve ascoltare, analizzare, comparare per comprendere voci e suoni.
Servono competenze precise sui quali sembra che molto poco si faccia a livello pubblico. L’Osservatorio sulla Linguistica Forense ha elaborato e, nel tempo, adeguato, delle proposte di linee guida per disciplinare la figura del Perito Fonico.
Giuseppe Cammaroto e Domenico Famà ne hanno parlato con Luciano Romito.