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Good morning privacy!
Guido Scorza
147 episodes
2 weeks ago
Viviamo nella società dei dati, la nostra vita, in tutte le sue dimensioni è sempre più influenzata dai nostri dati personali, da chi li utilizza, da cosa ci fa, da dove e quanto li conserva.
Senza dire che anche gli algoritmi ne sono straordinamente golosi, direi voraci.
Ecco perché dedicare tre minuti al giorno alla privacy potrebbe essere una buona idea, il tempo di un caffè veloce, un buongiorno e niente di più, per ascoltare una notizia, un'idea, un'opinione o, magari, per sentirti cheiedere cosa ne pensi di qualcosa che sta accadendo a proposito di privacy e dintorni.
Non una rubrica per addetti ai lavori, ma per tutti, un esercizio per provare a rendere un diritto popolare, di tutti e per tutti, centrale come merita nella nostra esistenza.
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Viviamo nella società dei dati, la nostra vita, in tutte le sue dimensioni è sempre più influenzata dai nostri dati personali, da chi li utilizza, da cosa ci fa, da dove e quanto li conserva.
Senza dire che anche gli algoritmi ne sono straordinamente golosi, direi voraci.
Ecco perché dedicare tre minuti al giorno alla privacy potrebbe essere una buona idea, il tempo di un caffè veloce, un buongiorno e niente di più, per ascoltare una notizia, un'idea, un'opinione o, magari, per sentirti cheiedere cosa ne pensi di qualcosa che sta accadendo a proposito di privacy e dintorni.
Non una rubrica per addetti ai lavori, ma per tutti, un esercizio per provare a rendere un diritto popolare, di tutti e per tutti, centrale come merita nella nostra esistenza.
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Attenti alle truffe del cuore
Good morning privacy!
3 minutes
1 month ago
Attenti alle truffe del cuore
Oggi un avviso alle naviganti e ai naviganti perché sono stati pubblicati gli atti di un’inchiesta condotta dalle Autorità americane che suggerisce di come ci sia un genere di truffa online straordinariamente longeva e dura a morire che, a dispetto degli anni che passano, continua a mietere un numero incredibile di vittime insospettabile.
La sigla e ve la racconto perché conoscerla, purtroppo, non basta a non caderci ma può se non a si conosce è più facile caderci.

Quindici miliardi di dollari in criptovalute.
È la cifra da capogiro che le Autorità federali americane hanno sequestrato a un’organizzazione di cybercriminali che, per anni, ha accumulato ricchezza truffando centinaia di migliaia di persone in giro per il mondo.
Come?
Facendole innamorare online di persone che non esistono, persone che, ogni volta, secondo lo stesso schema, intrattenevano con le ignare vittime lunghe relazioni a distanza, scambiandosi messaggi e foto, naturalmente, assolutamente finte, parlando del presente e del futuro, dell’amore, della passione e del sesso, fingendosi interessati a conoscersi per davvero, a vedersi e incontrarsi non appena la distanza lo avesse reso possibile.
Poi, dopo mesi di conversazioni online, i discorsi iniziavano a virare sugli straordinari guadagni che possono realizzarsi investendo in criptovalute e, quindi, il truffatore o la truffatrice – falsa l’identità del primo come della seconda – si dichiaravano disponibili a aiutare il loro amato o la loro amata nell’investimento.
E a quel punto il gioco era fatto.
Ottenuto quello che volevano per davvero – non l’amore ma il portafoglio – i truffatori sparivano lasciando le vittime con il cuore spezzato e il conto corrente in banca svuotato.
Un tipo di truffa, queste, quelle del cuore, eguali a loro stesse – con poche varianti – da anni e che, tuttavia, continua ad avere uno straordinario successo.
Guai a sentirsi vaccinati, esenti da ogni rischio, a dire che non ci si cascherebbe mai.
Gli atti del giudizio ora pendente davanti ai Giudici di New York suggeriscono che non esiste un profilo-tipo della vittima, negli anni ci sono cascate persone diversissime, anziani e meno anziani, donne e uomini, professionisti e operai.
La truffa, infatti, fa drammaticamente leva sulla più feroce delle pandemie che si sia mai diffusa in giro per il mondo, quella della solitudine.
Siamo soli, ci sentiamo soli, in un momento o in un altro, per tutta la vita o per una parte di essa.
E, quando capita, si è più fragili del solito e si rischia tutti, nessuno escluso, di cadere nella trappola.
Ecco perché parlarne, forse, vale questo caffè, un caffè del mattino, né dolce, né amaro, oggi ma auspicabilmente utile.
Succede e accade molto più frequentemente di quanto non si pensi come suggerisce la montagna di denaro sequestrata dalle autorità americane e, allora, senza niente togliere alla bellezza del sentimento, al cuore, all’amore, forse, vale la pena di star più attenti e non accettare coccole dagli sconosciuti o, almeno, a non metter mano al portafoglio fino a quando gli sconosciuti non ci dimostrano di esistere, di esser per davvero come sembrano e quelli che sembrano.

Buona giornata e, naturalmente, good morning privacy!
Good morning privacy!
Viviamo nella società dei dati, la nostra vita, in tutte le sue dimensioni è sempre più influenzata dai nostri dati personali, da chi li utilizza, da cosa ci fa, da dove e quanto li conserva.
Senza dire che anche gli algoritmi ne sono straordinamente golosi, direi voraci.
Ecco perché dedicare tre minuti al giorno alla privacy potrebbe essere una buona idea, il tempo di un caffè veloce, un buongiorno e niente di più, per ascoltare una notizia, un'idea, un'opinione o, magari, per sentirti cheiedere cosa ne pensi di qualcosa che sta accadendo a proposito di privacy e dintorni.
Non una rubrica per addetti ai lavori, ma per tutti, un esercizio per provare a rendere un diritto popolare, di tutti e per tutti, centrale come merita nella nostra esistenza.