In questo episodio si aggiunge una nuova voce narrante per facilitare l'apprendimento e l'attenzione!
Parleremo delle innovative Linee Guida promulgate dalla British Dietetic Association riguardanti il trattamento dietetico evidence-based della stipsi nell'adulto.
Sarà poi la nuova voce Andy a raccontarci il secondo topic: un recentissimo articolo di Annals of Internal Medicine pubblicato il 21 ottobre scorso riguardante l'incidenza di tumori nei giovani adulti rispetto all'età adulta-anziana.
Infine parleremo dei nuovi criteri VasCog-2-WSO pubblicati su JAMA Neurology riguardanti la riclassificazione del vascular cognitive impairment and dementia (VCID), ossia il deficit cognitivo e demenza vascolare, condizione morbosa tutt'altro che rara ma spesso sottovalutata nell'ambito dell'inquadramento dei sintomi dementigeni che accompagnano diverse situazioni patologiche come l'Alzheimer.
Nel prossimo episodio, numero 9, in uscita il 15 novembre 2025 ci concentreremo sulle Linee Guida ESC intitolate "Clinical Consensus Statement on mental health and cardiovascular disease" pubblicate a fine agosto 2025 come frutto del Congresso ESC: costituiscono lo state-of-the-art nell'ambito dell'interazione cuore-cervello sia dal profilo patogenetico e diagnostico che terapeutico: da non perdere!
Keywords: MGUS, gammopatia monoclonale di significato indeterminato, ipertensione endocranica idiopatica, GLP-1-RA
In questa nuova puntata il Dr. Mancini (Manciobo) presenta due temi di grande rilievo per la medicina internistica: la gammopatia di significato indeterminato (MGUS) e l'ipertensione endocranica idiopatica.
La gammopatia monoclonale di significato indeterminato, o MGUS, è una condizione molto più comune di quanto si pensi. Si tratta di una proliferazione limitata di plasmacellule che producono una proteina monoclonale, detta “proteina M”.
È presente in circa il cinque per cento degli adulti sopra i cinquant’anni e rappresenta la forma più precoce e silente di quella che, in una piccola percentuale di casi, può evolvere in mieloma multiplo o in altre neoplasie linfoproliferative.
Per definirla, servono tre criteri: una concentrazione della proteina M inferiore a tre grammi per decilitro, meno del dieci per cento di plasmacellule clonali nel midollo e assenza di danno d’organo, cioè nessuna ipercalcemia, insufficienza renale, anemia o lesioni ossee. La MGUS può essere di tipo IgG o IgA, più raramente IgM, oppure costituire una forma a catene leggere. Il rischio medio di progressione è di circa l’un per cento per anno, ma non è uguale per tutti.Il modello della Mayo Clinic, oggi punto di riferimento, valuta tre fattori: la quantità di proteina M, il tipo di immunoglobulina e l’alterazione del rapporto tra catene leggere kappa e lambda.
Accanto alla possibile evoluzione neoplastica, esiste un altro capitolo clinicamente cruciale: le cosiddette gammopatie monoclonali di significato clinico, in cui la proteina monoclonale causa direttamente un danno d’organo — renale, neurologico, cutaneo o sistemico — pur senza trasformazione tumorale.La forma renale è la più comune e può manifestarsi con proteinuria, insufficienza renale o sindrome nefrosica; quella neurologica, con neuropatie sensitive e demielinizzanti, spesso associate a IgM.
La ricerca più recente, come i progetti iSTOPMM e PANGEA, punta a ridefinire il rischio in modo dinamico, usando dati genomici e modelli digitali per anticipare la progressione e identificare i pazienti che meritano un monitoraggio più stretto o una terapia precoce.
Passando invece all’ipertensione endocranica idiopatica, si entra in un ambito completamente diverso, ma altrettanto clinicamente rilevante.
È una condizione che colpisce quasi esclusivamente donne giovani e obese, e si manifesta con cefalea cronica, oscuramenti visivi transitori, tinnito pulsante e talvolta diplopia.
Il segno distintivo è il papilledema, il gonfiore del disco ottico causato dall’aumento della pressione del liquor, che può condurre a cecità irreversibile se non trattato.
La diagnosi si basa sulla risonanza magnetica con venografia, che esclude masse o trombosi ma mostra segni tipici come la sella parzialmente vuota, la distensione delle guaine ottiche e, soprattutto, la stenosi dei seni venosi trasversi, considerata oggi il meccanismo patogenetico chiave della malattia.
La puntura lombare conferma il quadro se la pressione di apertura supera i venticinque centimetri d’acqua, ma spesso ha anche una funzione terapeutica.
Il trattamento si fonda su due pilastri: riduzione del peso e acetazolamide, che riduce la produzione di liquor.
La vera novità, però, sono gli agonisti del recettore GLP-1, come il semaglutide, che uniscono perdita ponderale e riduzione diretta della pressione liquorale, aprendo prospettive di remissione senza intervento chirurgico.
Nei casi gravi o a rischio visivo immediato, rimangono indicati lo shunt liquorale o lo stenting dei seni venosi, capaci di abbassare rapidamente la pressione e salvare la vista.
Oggi, grazie a una diagnosi precoce e a nuovi farmaci, l’ipertensione endocranica idiopatica è una condizione sempre più controllabile, ma resta fondamentale riconoscerla in tempo: perché la cecità da papilledema si può prevenire, ma non si può recuperare.
L'episodio si concentra sul 126° Congresso Nazionale SIMI (Società Italiana di Medicina Interna).
Argomenti del podcast:
- la Medicina Interna come opera di riconciliazione nell'era delle iperspecializzazioni e della frammentazione del sapere
- ambiente e medicina: internisti come mediatori tra istituzioni e popolazione per promuovere una salute individuale e ambientale migliore
- aggiornamenti sulla stratificazione del rischio cardiovascolare globale
- stroke, FA e subclinical FA (SCAF)
- Lp(a)
- cause rare di dolore addominale: 1) angioedema ereditario - che non è detto sia poi così "ereditario" 2) mastocitosi sistemica
Nel prossimo podcast si parlerà di MGUS e Ipertensione Endocranica Idiopatica
In questa puntata affrontiamo le novità delle Linee Guida sulle sindromi coronariche acute redatte dall'American College of Cardiology e American Heart Association ed emesse a febbraio 2025. Costituiscono un lavoro fondamentale che non riguarda solo l'ambito cardiologico ma si amplia alla complessità del Paziente con evento coronarico acuto internistico. Particolari riferimenti alla DAPT e alla gestione dell'antitrombosi anche in Pazienti complessi con rischio emorragico elevato.
Segue un secondo articolo tratto da JAMA Internal Medicine sul ruolo preventivo delle statine nei pazienti con CLD (chronic liver disease) sia per l'evoluzione fibrotica epatica che per lo sviluppo di HCC.
Parole chiave
NAION, agonisti del GLP-1, trapianto fecale, vancomicina, malattia renale cronica, medicina interna, nefrologia, infezione da Clostridium, diabete, linee guida
Sintesi
In questo episodio di Internisticamente la discussione si concentra su tre principali argomenti: la neuropatia ottica ischemica anteriore non arteritica (NAION) e la sua possibile associazione con gli agonisti del GLP-1, l’efficacia del trapianto di microbiota fecale rispetto alla vancomicina nelle infezioni da Clostridium, e le linee guida aggiornate per la gestione della malattia renale cronica. Il relatore sottolinea l’importanza di comprendere i rischi correlati all’uso dei farmaci agonisti del GLP-1, i potenziali benefici del trapianto fecale di microbiota e la necessità di strategie di gestione accurate nella malattia renale cronica per prevenire la progressione verso condizioni più severe.
Messaggi chiave
La NAION è una condizione grave che può condurre a cecità.
Gli agonisti del GLP-1, come semaglutide, potrebbero aumentare il rischio di NAION.
I trapianti di microbiota fecale possono risultare efficaci nelle infezioni da Clostridium.
Le linee guida aggiornate sono essenziali per la gestione della malattia renale cronica.
La stratificazione del rischio è cruciale nel trattamento delle nefropatie.
L’albuminuria deve essere valutata nei pazienti con malattia renale cronica.
Le statine sono raccomandate nei pazienti nefropatici di età superiore ai 50 anni.
I trapianti fecali di microbiota hanno mostrato un tasso di guarigione del 66,7% nell'infezione primaria candidandosi quindi come possibile trattamento di prima linea nella colite da Clostridium difficile.
Gli agonisti del GLP-1 sono raccomandati nei pazienti con diabete mellito di tipo 2.
La comprensione dei meccanismi patogenetici della NAION è fondamentale per la prevenzione.
Parole chiave
sepsi, biomarcatori, terapia antibiotica, agonisti del GLP-1, sindrome delle gambe senza riposo, linee guida cliniche, assistenza sanitaria, cura del paziente, obesità, diabete
Sintesi
Questa conversazione approfondisce temi cruciali come la sepsi, i biomarcatori per la terapia antibiotica, l’impatto degli agonisti del GLP-1 sulla salute e la gestione della sindrome delle gambe senza riposo. L’oratore sottolinea l’importanza di un’assistenza personalizzata al paziente e la necessità di aggiornare le linee guida cliniche per migliorare gli esiti terapeutici.
Punti salienti
Lo studio ADAPT-Sepsis ha arruolato oltre 2.700 pazienti.
I protocolli guidati dalla procalcitonina mostrano benefici significativi nella riduzione della durata della terapia antibiotica.
Gli agonisti del GLP-1 sono efficaci nella gestione di obesità e diabete.
La sindrome delle gambe senza riposo incide significativamente sulla qualità della vita.
Le linee guida cliniche stanno evolvendo per dare priorità a una cura centrata sul paziente.
Il profilo di sicurezza degli agonisti del GLP-1 è elevato, con effetti collaterali gestibili.
La valutazione dei livelli di ferro è cruciale nella gestione della sindrome delle gambe senza riposo.
La riduzione dell’uso di antibiotici ha implicazioni per la prevenzione delle resistenze.
Sono necessari ulteriori studi per convalidare l’efficacia dei biomarcatori nella sepsi.
L’assistenza sanitaria deve concentrarsi sull’individuo, non solo sulla malattia.
Citazioni
«GLP1-RA: La sicurezza di questi farmaci è davvero elevata.»
«La PCT sembra promettente marker di durata dell'antibiosi sistemica»
«La sindrome delle gambe senza riposo colpisce il 2-3% degli adulti.»
Capitoli
00:00 — Introduzione e ringraziamenti
00:05 — NUOVO CAPITOLO
07:52 — Recettore degli agonisti GLP-1 e suo impatto
08:14 — Comprendere gli agonisti del GLP-1 e il trattamento dell’obesità
11:03 — Comprendere la sepsi e la terapia antibiotica
11:40 — Introduzione allo studio ADAPT-SEPSIS
11:56 — Introduzione allo studio Adapsepsis
13:40 — Procalcitonina vs protocolli standard nella terapia antibiotica
14:54 — Implicazioni della riduzione degli antibiotici e ricerche future
15:05 — Fine episodio
Secondo episodio di aggiornamento clinico-scientifico in Medicina Interna e dintorni...
Temi trattati:
- parkinsonismi atipici
- basse dosi di DOAC (apixaban e rivaroxaban) nella prevenzione delle recidive di tromboembolismo venoso nei soggetti ad elevato rischio
- delirium post-operatorio
Keywords: neurodegenerative disorders, atypical Parkinsonism, DOAC, venous thromboembolism, post-operative delirium, prevention strategies, clinical guidelines, patient care.
Summary: In this episode of "Internisticamente", Dr. Stefano Mancini discusses three critical topics in clinical practice: atypical neurodegenerative disorders, the use of low-dose DOACs for venous thromboembolism, and strategies for preventing post-operative delirium. The conversation emphasizes the importance of accurate diagnosis, effective treatment protocols, and preventive measures in enhancing patient care.
Takeaways:
VIA CON INTERNISTICAMENTE!!! Primo episodio con:
- Introduzione ed informazioni generali: cadenza 3 volte al mese al 5, 15 e 25 del mese;
- La terapia con carbossimaltosio ferrico ev nella sideropenia nel paziente cardiopatico con HFrEF;
- La chetoacidosi diabetica euglicemica (EDKA)
BUON ASCOLTO e fatemi sapere la vostra opinione!
manciobo@gmail.com
mancini@pnei-it.com