Laser è un magazine di approfondimento dell’attualità politica, culturale, sociale. Interviene sulla stretta attualità di giornata, solo in casi particolari, di grande rilevanza. Dà spazio anche a tematiche di interesse pubblico o a quante vengono trascurate dai grandi media. Il taglio è storico–sociologico. I registri comprendono interviste, reportage, documentari, incontri biografici. Spazia dal locale all’internazionale, da tematiche accademiche a questioni di vita quotidiana. Presta particolare attenzione alla forma radiofonica, all’abbinamento di contenuti di sostanza con uno stile divulgativo. È il magazine di riferimento della Rete Due per réportages e documentari.
Laser è un magazine di approfondimento dell’attualità politica, culturale, sociale. Interviene sulla stretta attualità di giornata, solo in casi particolari, di grande rilevanza. Dà spazio anche a tematiche di interesse pubblico o a quante vengono trascurate dai grandi media. Il taglio è storico–sociologico. I registri comprendono interviste, reportage, documentari, incontri biografici. Spazia dal locale all’internazionale, da tematiche accademiche a questioni di vita quotidiana. Presta particolare attenzione alla forma radiofonica, all’abbinamento di contenuti di sostanza con uno stile divulgativo. È il magazine di riferimento della Rete Due per réportages e documentari.

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In Myanmar, Paese strategico del sud est asiatico incastonato tra l’India e la Cina, è in corso un conflitto civile che in tre anni ha provocato oltre 55mila vittime e più di 2,6 milioni di sfollati. Conflitto che non si è fermato nemmeno con il devastante terremoto che ha interessato il paese.
La guerra è esplosa dopo che il primo febbraio del 2021 i militari birmani hanno preso il potere con un colpo di stato instaurando uno dei regimi più brutali e repressivi del nostro presente, interrompendo la breve vita della democrazia che, seppur imperfetta, ha permesso alle nuove generazioni di aprirsi al mondo e comprendere il significato di parole come libertà e diritti. In questo momento il conflitto in Myanmar vede da un lato le forze della giunta, supportate da Mosca, Pechino e Nuova Dehli e dall’altro quella della resistenza, che hanno il controllo di oltre il 50% del Paese, composte principalmente da giovani che hanno lasciato le città, abbandonando le loro vite, e si sono recati sulle montagne dove hanno iniziato una lotta contro la dittatura con l’obiettivo di abbattere l’esecutivo dei militari e ripristinare il governo democraticamente eletto che era in carica prima del golpe. Oltre il 75% dei 55 milioni di birmani vivono oggi in condizioni di disagio economico, con 13,3 milioni di individui prossimi alla fame.
Il Myanmar, dopo il colpo di stato, è divenuto uno degli stati più inaccessibili al mondo per la stampa e il solo modo per poter andare a raccontare la lotta per la democrazia della gioventù birmana, è farlo clandestinamente, attraversando la giungla che separa la Birmania dalla Thailandia e testimoniare una guerra lontana dai riflettori dei media.
Prima emissione: 01.04.205