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Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
Monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
8 episodes
21 hours ago
Il Commento e il Vangelo del giorno
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Christianity
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Il Commento e il Vangelo del giorno
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Christianity
Episodes (8/8)
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Mer 19] Commento: Non volgiamo che costui regni su di noi.
La parabola che leggiamo nel Vangelo di oggi è molto simile a quella dei talenti, raccontata da Matteo e Marco. Qui i talenti diventano monete d’oro, ma significano sempre i doni di Dio da mettere laboriosamente a frutto. Come non è lecito mettere sottoterra l’unico talento ricevuto, così è sbagliato e peccaminoso nascondere le monete nel fazzoletto. Un’altra nota comune la rileviamo nel fatto che sia il servo del talento sia quello della moneta non sono capaci di amore, vivono nella paura e ciò li induce a nascondere il dono ricevuto e poi a incolpare il padrone per il mancato profitto. Anche i nostri progenitori, dopo il primo peccato, furono presi dalla paura e si nascosero allo sguardo di Dio: «Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Noi, pur potendoci definire servi inutili, dobbiamo entrare in intima comunione d’amore con il nostro Dio, per far sì che il nostro servizio diventi espressione di lode e di gratitudine. Talvolta ci abbaglia la falsa modestia, che oscura i valori delle grazie ricevute e ci induce alla pigrizia. Non dovrebbe impressionarci negativamente neanche il fatto che il padrone che ci affida le monete debba ricevere un titolo regale e voglia regnare su di noi, perché il suo regno è regno di amore, di giustizia e di pace. Speriamo poi di non far mai parte del coro blasfemo che, rivolto a Cristo, Figlio di Dio, Redentore del mondo, grida: “Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi”. Dovremmo chiederci: “Se non regna il Signore, chi regnerà su di noi?”. Se non operiamo per la vita eterna, vale la pena affannarci tanto per il breve tempo che ci è dato di vivere in questo mondo? Quando perdiamo di vista l’eternità, tutto ci diventa angusto e povero, tutto diventa difficile da vivere e da sopportare. Gli spazi dello spirito davvero non hanno confini se non siamo noi a limitarli. Se alle nostre azioni quotidiane non diamo finalità che trascendano quelle più immediate, è facile che ci capiti di mettere sottoterra il nostro prezioso talento o di nascondere nel fazzoletto la nostra unica moneta. Come è facile e assurdo cadere nella tentazione di pensare di arricchirci di cose e poi perdere la vera ricchezza che impreziosisce tutta la nostra esistenza.
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21 hours ago
2 minutes 22 seconds

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Mer 19] Vangelo: 2 Mac 7, 1. 20-31; Sal.16; Lc 19, 11-28.
In quel tempo, Gesù disse una parabola, perché era vicino a Gerusalemme ed essi pensavano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all'altro. Disse dunque: «Un uomo di nobile famiglia partì per un paese lontano, per ricevere il titolo di re e poi ritornare. Chiamati dieci dei suoi servi, consegnò loro dieci monete d'oro, dicendo: "Fatele fruttare fino al mio ritorno". Ma i suoi cittadini lo odiavano e mandarono dietro di lui una delegazione a dire: "Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi". Dopo aver ricevuto il titolo di re, egli ritornò e fece chiamare quei servi a cui aveva consegnato il denaro, per sapere quanto ciascuno avesse guadagnato. Si presentò il primo e disse: "Signore, la tua moneta d'oro ne ha fruttate dieci". Gli disse: "Bene, servo buono! Poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città". Poi si presentò il secondo e disse: "Signore, la tua moneta d'oro ne ha fruttate cinque". Anche a questo disse: "Tu pure sarai a capo di cinque città". Venne poi anche un altro e disse: "Signore, ecco la tua moneta d'oro, che ho tenuto nascosta in un fazzoletto; avevo paura di te, che sei un uomo severo: prendi quello che non hai messo in deposito e mieti quello che non hai seminato". Gli rispose: "Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato: perché allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno l'avrei riscosso con gli interessi". Disse poi ai presenti: "Toglietegli la moneta d'oro e datela a colui che ne ha dieci". Gli risposero: "Signore, ne ha già dieci!". "Io vi dico: A chi ha, sarà dato; invece a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha. E quei miei nemici, che non volevano che io diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me"». Dette queste cose, Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme.
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21 hours ago
2 minutes 12 seconds

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Mar 18] Commento: Dall'albero alla casa!
Il Vangelo ci ripropone l’episodio del piccolo Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, che cercava di vedere Gesù. Fin quando egli rimane confuso tra la folla, per la sua piccola statura • e non solo per questo • non gli è consentito di vedere. Prima deve elevarsi arrampicandosi a un albero e poi dovrà scendere in fretta per accogliere a casa sua Colui che cercava nascondendosi tra i rami. Voleva solo vedere Gesù ed ecco che si sente chiamare per nome, invitato da Gesù a scendere in fretta “perché oggi devo fermarmi a casa tua”. Il Signore ci dà molto di più di quanto osiamo sperare da lui. Zaccheo, anche se ricco di soldi, sa di essere un povero peccatore; lo confesserà poi umilmente all’Ospite divino. Il suo obiettivo era soltanto quello di “vedere quale fosse Gesù”. Mai e poi mai si sarebbe sognato di poterlo avere come ospite di casa sua; ancor meno poteva lontanamente sperare i frutti di grazia che poi sarebbero sgorgati da quell’incontro. La presenza del Signore smuoverà la sua coscienza a riconoscere i propri peccati e le ingiustizie commesse; sentirà poi il bisogno di affidare i suoi errori alla misericordia del Signore, si sentirà impegnato a riparare il malfatto e il maltolto, si sentirà interiormente smosso alla solidarietà verso i poveri, poi ascolterà commosso il perdono e la completa assoluzione: “oggi la salvezza è entrata in questa casa”. La conclusione del brano evangelico ci apre il cuore alla speranza: «Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto». Chi di noi non ha già sperimentato, e rischia di sperimentare, di perdersi? Gesù già ci sta cercando per salvarci!
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1 day ago
1 minute 45 seconds

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Mar 18] Vangelo: 2 Mac 6, 18-31; Sal.3; Lc 19, 1-10.
In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand'ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch'egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».
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1 day ago
1 minute 8 seconds

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Lun 17] Commento: La fede, luce che salva.
Gli apostoli stentano a credere al loro Maestro; specialmente quando egli parla di passione e di morte sembra che le loro orecchie siano ermeticamente chiuse a quelle parole: evidentemente la loro fede è ancora debole e non si sono ancora aperti alla luce divina. Il cieco, mendicante lungo la strada, venuto a sapere che passa Gesù di Nazareth, comincia a gridare la sua preghiera. La cecità del corpo e dello spirito non consente di valutare le distanze che ci separano da Cristo e la pochezza della fede fa sì che la preghiera diventi un grido accorato verso Dio. Egli implora la pietà di Cristo. Gli astanti, invece, presi da falso zelo, sgridano il povero cieco e lo invitano a tacere; il dolore però ha le sue legittime esigenze e nessuno può pretendere che taccia e rimanga soffocato nell’angoscia della solitudine e dell’abbandono: quante volte si ripete questa scena per le strade del mondo. Il povero e il malato che gridano devono tacere perché disturbano la quiete dei sani! Gesù chiama a sé quel poveretto e vuole da lui solo che espliciti meglio la sua richiesta di aiuto. “Signore, che io riabbia la vista”, e la risposta di Gesù: “Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato”. I suoi occhi si aprono e la fede brilla nel suo cuore: segue Gesù e dà lode a Dio. Il popolo, che prima aveva cercato di far tacere il suo grido di preghiera, ora finalmente si unisce al miracolato nella preghiera di lode al Signore. Questa è la vera e completa guarigione: la nascita della fede, l’aprirsi alla luce divina, il vederci chiaro con l’occhio dello spirito.
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2 days ago
1 minute 41 seconds

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Lun 17] Vangelo: 1 Mac 1, 11-16.43-45.57-60.65-; Sal.18; Lc 18, 35-43.
Mentre Gesù si avvicinava a Gèrico, un cieco era seduto lungo la strada a mendicare. Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse. Gli annunciarono: «Passa Gesù, il Nazareno!». Allora gridò dicendo: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!». Quelli che camminavano avanti lo rimproveravano perché tacesse; ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù allora si fermò e ordinò che lo conducessero da lui. Quando fu vicino, gli domandò: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». Egli rispose: «Signore, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato». Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo glorificando Dio. E tutto il popolo, vedendo, diede lode a Dio.
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2 days ago
58 seconds

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Dom 16] Commento: Verranno giorni.
Capita anche ai nostri giorni di soffermarsi dinanzi ai nostri templi per ammirarne le belle pietre, i doni votivi e per godere di ciò che per noi rappresentano. Si era formato un gruppo dinanzi al tempio di Gerusalemme, orgoglio del popolo d’Israele, costruito dal re Salomone per volere di Dio. Non mancavano davvero i motivi per restarne ammirati e stupiti di fronte a tanta bellezza. La maestosità e la solidità di quel tempio davano l’idea di una costruzione destinata a sfidare i secoli; ed ecco però l’intervento di Gesù: «Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta». Non ci viene riferita la reazione degli astanti, ma possiamo ben supporre lo sgomento che li assalì e forse anche la vibrata protesta contro il Cristo, che appariva loro come profeta di sventura. Gesù prende l’occasione per parlare di un’altra fine e dei difficili tempi che stanno per sopraggiungere: «Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno, e vi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo». Tutto ciò riguarda le inevitabili, ricorrenti guerre e i fenomeni naturali avversi e catastrofici. Non meno grave è quanto viene preannunciato per i suoi discepoli: «Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio nome. Questo vi darà occasione di rendere testimonianza». Quanto preannunciato è già in gran parte puntualmente accaduto. La Chiesa, fino ai nostri giorni, ha sofferto persecuzioni, e il numero dei martiri è praticamente una schiera che nessuno può contare. Non dobbiamo mettere l’accento sugli aspetti minacciosi che il testo evangelico potrebbe contenere: il Signore non vuole spaventarci, ma al contrario garantirci la sua costante ed efficace protezione in tutte le vicende che possono accaderci. È interessante infatti la conclusione a cui Gesù vuole condurci: lo Spirito Santo si ergerà a nostro difensore nei tribunali degli uomini, e poi aggiunge: «Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e metteranno a morte alcuni di voi; sarete odiati da tutti per causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo perirà. Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime». Dobbiamo perciò guardarci da coloro che, interpretando a modo proprio questo Vangelo, vanno facendo terrorismo religioso, passando di casa in casa e ingenerando immotivate paure, senza ricordare le altre consolanti parole del Maestro divino: «Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l’anima e il corpo nella Geenna».
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3 days ago
2 minutes 53 seconds

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Dom 16] Vangelo: Ml 3, 19-20; Sal 97; 2 Ts 3, 7-12; Lc 21, 5-19.
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: "Sono io", e: "Il tempo è vicino". Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine». Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo. Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».
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3 days ago
1 minute 41 seconds

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
Il Commento e il Vangelo del giorno