Cagliari, 1995. Una ragazza esce di casa dopo una telefonata. Non tornerà mai più. Il suo corpo viene trovato il giorno dopo e la sentenza è rapida: suicidio. Ma c'è qualcosa che non torna in quella tragica morte. E dopo trent'anni, la scienza finalmente potrebbe dare quelle risposte tanto attese. Quello che potrà venire allo scoperto potrebbe ribaltare totalmente la fine di questa storia.

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Benvenuti in una nuova puntata di "A verbale", oggi parliamo di uno dei misteri più affascinanti e allo stesso tempo tragici della cronaca nera italiana, ovvero i delitti del Mostro di Firenze. Lo faremo in compagnia di un ospite molto speciale: Valeria Vecchione, ricercatrice indipendente che si occupa da anni del caso del Mostro e in particolare dello studio della lettera anonima inviata al magistrato Silvia Della Monica dopo l’ultimo duplice delitto del 1985. Le sue scoperte, condivise adeguatamente con gli organi inquirenti, potrebbero rivelare una verità ancora tutta da scrivere.

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Benvenuti in A Verbale, il nuovo format di Mente Criminale che da spazio alle voci della cronaca nera che meritano di essere ascoltate. In questa puntata Gianluca Zanella, giornalista, scritto e fondatore di Darkside, ci offre una panoramica della vicenda di Garlasco da un punto di vista giornalistico, offrendoci anche la sua personale visione riguardo a quanto accaduto la mattina del 13 agosto 2007.

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Benvenuti in A Verbale, il nuovo format di Mente Criminale che da spazio alle voci della cronaca nera che meritano di essere ascoltate. In questa puntata d'apertura, Enrico Manieri, esperto balistico e di cyberg security, ci offre una ricostruzione scientificamente accurata e precisa di come si sarebbe svolto il delitto di Chiara Poggi avvenuto a Garlasco ormai 18 anni fa.

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Negli ultimi mesi su questo caso è uscita una notizia dietro l’altra, letteralmente. E stare al passo con tutto ciò che la stampa fa veicolare rischia di indurre in errore l'opinione pubblica. Perché tra indiscrezioni, rivelazioni, smentite e risultati ufficiali, il rischio è quello di perdere completamente il filo. Facciamo quindi un passo indietro. E facciamo chiarezza. Perché oggi parliamo di DNA, di impronte, di cosa è stato detto, di cosa è vero, e di cosa invece rimane nel limbo dell'incertezza. Parliamo di ricerche inquietanti fatte da Chiara due mesi prima di morire. Parliamo di un santuario, di segreti, di minacce. E soprattutto parliamo di un uomo: Flavius Savu, rumeno di 43 anni, appena estradato dalla Svizzera, oggi rinchiuso nel carcere di Pavia. Un uomo che dice di sapere la verità.

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11 novembre 2023, ore 23:18. Una chiamata al 112 che cambierà tutto. Un testimone sente urla, vede un'aggressione, una Fiat Punto che fugge a fari spenti. Ma quello che nessuno sa ancora è che quattro giorni prima, qualcuno aveva già pianificato tutto. Nei minimi dettagli. Una lista. Creata il 7 novembre alle 22:51 su un'app per le note. Non è una lista della spesa. È la lista per un omicidio premeditato. Giulia Cecchettin aveva 22 anni. Stava per laurearsi in ingegneria biomedica. Aveva progetti, ambizioni, una vita davanti. Ma c'era qualcuno che non accettava la sua libertà. Qualcuno che aveva trasformato l'amore in controllo, il controllo in ossessione, l'ossessione in violenza. Questo è il caso che ha scosso l'Italia. Il femminicidio che ha cambiato la narrazione. Da "tragedia della gelosia" a rivoluzione culturale. Dalle parole di Elena Cecchettin alle piazze piene in tutta Italia. Ma cosa è successo davvero quella sera? Cosa dice la sentenza? Perché 75 coltellate non configurano l'aggravante della crudeltà?

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22 giugno 1983. Emanuela Orlandi scompare a Roma. Quella stessa sera, qualcuno chiama il Vaticano. Non la famiglia. Il Vaticano. Dopo 42 anni di silenzi, documenti rubati rivelano spese per un ostello a Londra. Un dossier esiste, ma è blindato. Qualcuno nel dark web sta confessando. Tutte le strade portano allo stesso luogo.

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Un pezzo di carta conservato come una reliquia. Un alibi costruito su uno scontrino. E ora, un testimone che afferma: 'Non è vero nulla.' Il caso Garlasco potrebbe essere a una svolta. Ma le domande sono ancora molte. Perchè ha parlato dopo 17 anni dalla consegna di quello scontrino agli inquirenti?

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La serie antologica "Monster" ci sta regalato una terza stagione incentrata su Ed Gein, un assassino molto particolare che ha colpito negli anni '50 nel Wisconsin. L'ho guardata. Non solo da spettatrice… Ci sono storie che dovrebbero essere studiate, non raccontate. Eppure, continuano a tornare sugli schermi, trasformate in qualcosa che assomiglia alla realtà ma non lo è. "Monster: La storia di Ed Gein" è una di quelle storie che ti costringono a farti delle domande quando la guardi, ma non quelle giuste. Possiamo riflettere, però, sulla nostra reazione e percezione, anche se la serie non ci spinge a farlo: cosa cerchiamo davvero quando scegliamo di guardare il male? Ho cercato di capire se dietro questa serie ci fosse un senso più profondo, analitico, critico o se il senso fosse proprio la nostra attrazione per l’orrore. Puro e gratuito.

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Giovanni Ferri, Enrico Ramaioli, Sasha Pinna, Corrado Cavallini, Michele Bertani, sono solo alcuni dei nomi di coloro che si sono uccisi in circostanze, ancora oggi, avvolte nel mistero. 
Tutte morti archiviate troppo in fretta dalle indagini come atti volontari. Nessuna indagine approfondita, nessuna spiegazione per quei gesti. Un numero di suicidi anomalo e fin troppo alto per il territorio in cui sono stati compiuti: Garlasco. 
Perchè tutte queste persone hanno deciso di commettere un gesto simile? Siamo sicuri che siamo stati loro stessi a farlo? 
Le circostanze delle loro morti, il modo in cui sono stati ritrovati, le tempistiche, la cerchia di apparteneneza e il luogo in cui vivevano potrebbero raccontare qualcos'altro. 
Puntata pubblicata sul canale youtube il 10.10.25

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Puntata di Nero in prima pagina pubblicata sul canale youtube il 13.06.25

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Puntata di Nero in prima pagina pubblicata sul canale youtube il 01.06.25

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Torna a far parlare di sé anche un dimenticato biglietto (forse giustamente dimenticato, forse no come molte altre "tracce" silenziose in questa storia) che all'epoca del delitto venne fatto recapitare a casa Poggi e in cui l'autore accuserebbe Giuseppe, il padre della vittima, di essere responsabile di aver visto l'assassino di sua figlia e non averlo ben guardato negli occhi. Oggi questo biglietto fa molto discutere e forse, alla luce delle nuove strade che piano piano giornalisti e ricercatori stanno intraprendendo, può essere letto in un'ottica diversa rispetto al passato...o forse no. Sarete voi a giudicarlo.
Puntata pubblicata sul canale youtube il 06.09.25

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Puntata di Nero in prima pagina pubblicata sul canale youtube il 28.06.25

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ll caso Yara Gambirasio è stato chiuso con una condanna definitiva all'ergastolo per Massimo Bossetti. Ma davvero tutti i dubbi sono stati chiariti tramite le sentenze? Sul corpo di Yara sono stati ritrovati ben 11 DNA diversi e varie formazioni pilifere (capelli) appartenenti a soggetti, in parte, non identificati. Eppure, solo uno dei vari DNA è entrato nel processo, diventando addirittura la "prova regina". Gli altri? Dimenticati. Siamo sicuri che il corpo sia rimasto davvero per tre mesi in quel campo senza che nessuno lo notasse, nonostante le ricerche a tappeto? Questi sono solo due dei tanti punti che continuano a far discutere esperti e opinione pubblica.
👉🏼 Nel nuovo video analizzo 12 aspetti critici del caso Yara Gambirasio. Domande che non hanno mai trovato una risposta definitiva.

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Era il 1 novembre 2007 quando Meredith Kercher, una giovane studentessa inglese di 21 anni, veniva uccisa nella sua villetta di Perugia dove abitava con altre coinquiline. Il caso ha scosso l'Italia intera e i due fidanzati, Amanda Knox e Raffaele Sollecito - sua coinquilina lei e il fidanzato di quest'ultima lui - sono stati catapultati in un turbinìo giudiziario e mediatico al quale poche volte l'Italia aveva assistito. I processi hanno consegnato nella mani della giustizia il responsabile, un giovane ivoriano di nome Rudy Guede, condannato come principale carnefice ma co il sospetto che non abbia agito da solo. In effetti, i processi non sono stati in grado di accertare chi fossero gli altri soggetti e se ce ne fossero... Forse non sono stati in grado neanche di dissipare i numeri dubbi che ancora oggi circondano questo caso.
Puntata pubblicata il 21.08 sul canale youtube

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Nelle fredde stanze degli archivi giudiziari, nascosto tra migliaia di documenti ingialliti, giaceva un fantasma. Un profilo genetico. Femminile. Repertato già nel 2007, quando le prime luci dei riflettori si accendevano sulla villetta di via Pascoli. Ma questo DNA non è di Chiara Poggi. E’ la giornalista Rita Cavallato a scriverlo su Il Tempo e fa gelare il sangue. La traccia è stata repertata sulla porta della cantina dove il corpo fu scoperto, sul miscelatore del bagno, sulla maniglia della porta dell'ingresso. Una firma invisibile lasciata da una donna sconosciuta, proprio nei punti più cruciali della scena del crimine. Chi era quella donna? Per diciotto lunghi anni, questo interrogativo è rimasto senza risposta. Sepolto. Dimenticato. Ignorato. Mentre Alberto Stasi affrontava il processo che ne avrebbe segnato il destino, quella traccia genetica aspettava in silenzio. Come un testimone muto che nessuno aveva mai pensato di interrogare.
Puntata pubblicata sul canale youtube il 24.08.25

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Puntata pubblicata sul canale youtube il 07.08.25

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Venerdì 26 settembre potrebbe essere un giorno memorabile per quello che è balzato alle cronache come il delitto di Garlasco. È la Procura di Brescia, questa volta, a tentare di fare luce su alcuni movimenti bancari anomali della famiglia Sempio, somme di denaro che sarebbero state corrisposte per fare archiviare la posizione di Andrea Sempio (oggi nuovo indagato per il delitto) nel 2017. Ma cosa significa tutto questo? Siamo davvero davanti ad una giornata che cambierà per sempre le sorti di questo caso?

Puntata pubblicata il 28.08

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