Carol of the Bells è oggi una delle canzoni natalizie più riconoscibili al mondo, ma la sua origine è lontana dal Natale. La melodia nasce in Ucraina come Shchedryk, un canto popolare augurale legato alla primavera e al nuovo anno agricolo, che racconta l’arrivo di una rondine portatrice di prosperità. All’inizio del Novecento il compositore ucraino Mykola Leontovych rielabora il canto in forma corale, permettendone la diffusione fuori dal contesto rurale. Dopo la Prima guerra mondiale, grazie alle tournée del Coro Repubblicano Ucraino, il brano arriva negli Stati Uniti.
Qui, negli anni Trenta, Peter J. Wilhousky scrive un nuovo testo in inglese, trasformando Shchedryk in Carol of the Bells, legandolo definitivamente all’immaginario natalizio. La canzone che oggi associamo a campane e inverno nasce quindi come canto di rinascita, luce e promessa di abbondanza.
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Prima delle campane - Politèia
Music credits (su licenza):
Carol of the Bells by Ikoliks - Royalty Free Music | Artlist
Quando un “Merry Christmas” ha cambiato il mondo della comunicazione.
Il 3 dicembre 1992, nei dintorni di Newbury (UK), un ingegnere inviò il primo SMS della storia.
Da lì iniziò una rivoluzione silenziosa che oggi ci tiene connessi ovunque, in ogni momento.
Da un messaggio di auguri a miliardi di testi ogni giorno.
Una tecnologia nata per scopi tecnici diventata linguaggio universale.
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“Merry Christmas”: così cominciò la più silenziosa delle rivoluzioni tecnologiche - Politeia
Music credits (su licenza):
Flake Dance - No Synths by Ian Post - Royalty Free Music | Artlist