
Uno scrittore italo americano, in vacanza a Roma è casualmente testimone e sventa un tentativo di omicidio ai danni di un'avvenente e ricca gallerista.
Sarà nel mirino della polizia, che lo considererà inizialmente un sospettato e soprattutto nelle mire di un serial killer che ha già ucciso e che resta ancora senza volto.
Quando il maestro era veramente il maestro. In questo film d'esordio, Argento dimostra grandissimo estro, una magnifica creatività e soprattutto una padronanza della macchina da presa con cui mantiene alta la tensione dall'inizio alla fine, realizzando una pellicola tra le più belle del cinema italiano di genere, che ha ancora il suo mirabile lustro.
Con Tony Musante i rapporto non erano proprio idilliaci, ma c'è anche un bravissimo Enrico Maria Salerno e Mario Adorf, protagonista di una scena con i gatti, che animalisti scansateve proprio!
Da recuperare assolutamente se non l'avete mai visto. Siamo più dalle parti del thriller che dell'horror vero e proprio, ma la sensazione di inquietudine è ancora palpabile, grazie anche alla colonna sonora del leggendario Morricone.