Nata in Libia, da mamma marocchina e papà libico, seconda di tre sorelle, nel 2005 lascia la Libia con la famiglia per vivere in Italia, dove frequenta la scuola e inizia ad appassionarsi alle corse campestri. Grazie al suo allenatore che le compra un biglietto aereo, Najla raggiunge l'Italia. Ricomincia ad allenarsi, specializzandosi nei 400 ostacoli (il suo mantra è “Gli ostacoli non vanno saltati, ma affrontati e superati”) e – successivamente – ai tremila siepi, alla corsa lunga, anche mezza maratona e maratona. Nell’impossibilità di rinnovare il permesso di soggiorno, è costretta a chiedere asilo politico, il che spesso pone problemi burocratici soprattutto per le gare all’estero. Nel 2015 chiede la cittadinanza italiana, la ottiene solo a marzo 2023.
Sei storie, sei persone che incoraggiano a riflettere sulle azioni che compiamo nella vita di tutti i giorni.
Sei episodi, in uscita ogni martedì, nei quali l’artista dialoga con ospiti che, attraverso la loro attività e il loro esempio, hanno fatto della loro vita un punto di riferimento per gli altri, incidendo positivamente nella società e lasciando le proprie impronte.