Il GP del Brasile rischia di diventare un vero crocevia del mondiale: Norris ha stravinto e convinto sia al sabato che alla domenica; Piastri, al contrario, fa un disastro: muro al sabato, incidente da rookie alla domenica, e quasi un gran premio di distanza dal compagno. Infine Verstappen, che ribalta un sabato drammatico (eliminato in q1) con un podio spaziale partendo dalla pit-lane; ma non basta a tenere in piedi le speranze per il titolo, perché il distacco ormai è di 49 punti.

Altro grande protagonista del weekend è assolutamente Kimi Antonelli, che battendo di forza il compagno in tutti i frangenti coglie due secondi posti e conquista un importantissimo mattoncino nel percorso di maturazione personale.

Ferrari brutta e anche sfortunata: solo bassi per Hamilton, piccolo acuto di Leclerc in qualifica, con ritiro però nelle prime battute per colpa di Piastri. Il quarto posto nel costruttori sembra la posizione più coerente con le prestazioni complessive della Rossa nel 2025.

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GP del Messico: i tre protagonisti della lotta al titolo si ritrovano curiosamente tutti lontanissimi in pista, ma i loro rispettivi piazzamenti hanno provocato un avvicendamento in testa alla classifica, con Norris che, dopo lo sfortunatissimo ritiro olandese, torna incredibilmente al primo posto con un punto di vantaggio, grazie ad un weekend strepitoso.

Attenzione però a Verstappen, che rosicchia ancora qualche punto al leader portandosi a -36 in un weekend dove la Red Bull non ha affatto brillato. Un altro podio invece per la Ferrari, sempre con Leclerc; più sfortunato Hamilton, che vede ancora sfuggire il suo primo podio con la Rossa.

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Mentre in McLaren giocano a trovare regole anche su quante volte al bagno devono andare al giorno Norris e Piastri (e chi di loro può scegliere chi andrà per primo), Verstappen fa quello che molti appassionati sperano possa proseguire a fare da qui alla fine: vince di forza la tappa americana.

La Ferrari propone un weekend a due facce, abbastanza consueto nelle tappe con sprint, ma a questo giro con valori invertiti, infatti fa inaspettatamente meglio alla domenica rispetto al sabato: podio Leclerc e quarto posto solido di Hamilton.

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Singapore ci lascia con la bocca asciutta dal punto di vista dello spettacolo in pista: pochissimi sorpassi, e per il secondo anno di fila nemmeno una safety car. La gara però regala diversi spunti: una Mercedes davvero competitiva, con la sua nuova ala anteriore (Russell si conferma top assoluto e Antonelli prolunga il momento positivo), un Verstappen che rosicchia altri punti su una RedBull in forma, la McLaren campione costruttori per la seconda volta, la lotta tra Piastri e Norris, e la disastrosa Ferrari.

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Baku ci ha abituati negli anni a weekend pazzi e anche quest'anno non si è smentita: McLaren fuori forma e piloti papaya lontani dalle posizioni che contano in qualifica. Alla domenica Piastri a muro nel primo giro potrebbe riaprire clamorosamente il mondiale di Norris, ma l'inglese si rende autore di un gp incolore, intrappolato nei trenini DRS delle retrovie.

Il colpaccio lo fa Max Verstappen, che agguanta la quarta vittoria stagiona, seconda di fila, e si porta a -69 punti dal leader Piastri: è abbastanza per considerare riaperto il mondiale anche per lui?

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Si riducono ulteriormente le possibilità (già basse) di centrare almeno una vittoria stagionale per la Ferrari: nemmeno l'aria di casa ha aiutato la Rossa, con i suoi piloti esclusi persino dal podio.

Verstappen e la Red Bull invece ribaltano il weekend e ottengono un successo clamoroso rifilando 20 secondi alle McLaren.

In casa papaya Norris rosicchia tre punticini al compagno e il pesante ritardo accumulato non sembra destare preoccupazione. Ha fatto discutere invece il cambio posizioni sul finire della gara, e ovviamente ci siamo scannati per bene a riguardo.

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Zandvoort può diventare un crocevia per la stagione 2025: la fumata della vettura di Norris retrocede l'inglese a 34 punti di distanza dal compagno, in un campionato in cui le McLaren sono sempre più nettamente le vetture più veloci, riducendo così drasticamente le possibilità di un ribaltone.

La Ferrari, pur mantenendo il secondo posto costruttori, torna a non raccogliere nemmeno un punto in un GP, per via dell'errore di Hamilton e della sfortuna di una Leclerc che, comunque, stava ottenendo il massimo ottenibile come al solito.

Rookie a confronto: Antonelli sta vivendo il momento più complicato della stagione di esordio, con un'altra tegola che andava assolutamente evitata; Hadjar, al contrario, si rende protagonista di una domenica da sogno che lo proietta verso Red Bull per il 2026.

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Weekend ungherese con una lotta a tre per la vittoria che ci ha regalato una gara interessantissima sotto il profilo strategico! Purtroppo per la Ferrari l'ottima prestazione di Leclerc si è conclusa con un amarissimo quarto posto, con molte ombre e poche luci sui motivi che hanno visto la Rossa perdere improvvisamente performance nel terzo stint.

Ad approfittare paradossalmente di una partenza sfortunata è Norris, che con una strategia a una sosta porta a scuola tutti quanti e vince un'altra gara, portandosi a pochi punti dal compagno prima della sosta estiva.

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Dopo l'errore di Silverstone Piastri torna a vincere dimostrandosi perfetto in fase di partenza sotto Safety car; un Norris un po' addormentato perde lo spunto e si fa sorprendere sul Kemmel: è il momento decisivo, perché a quel punto Piastri avrà la priorità nei pit e la sua gara si farà in discesa.

Torna a podio la Ferrari, con un Leclerc che approfitta soprattutto della partenza ritardata: il suo assetto scarico lo avrebbe messo in difficoltà contro Verstappen su Red Bull carica e invece, con gran parte del gp corsa su asciutto, il monegasco è riuscito a spuntarla, nonostante un errore sul finale.

Verstappen a cui invece va una menzione doverosa per aver vinto la sprint al sabato, con una buona strategia di assetto che gli ha permesso di sviluppare una grande velocità, in grado di tenere dietro le agguerrite McLaren.

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La copertina del nostro nuovo episodio va inevitabilmente e con grande gioia al primo podio in carriera di uno strepitoso Nico Hulkenberg, che sotto la pioggia agguanta un terzo posto figlio non solo di strategie azzeccate ma anche di una prestazione eccellente.

Seconda doppietta di fila per la McLaren, con Norris che va a vincerla approfittando di un errore grossolano di Piastri al termine della SC. Verstappen, che aveva puntato tutto su un assetto da asciutto, paga scotto sull'acqua e si ritrova sesto dopo alcuni pasticci.

Ferrari aveva promesso tanto al venerdì e al sabato ma poi si ritrova a fare il gambero sul bagnato.

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Si conferma il trend dei due piloti McLaren che non riescono a imporsi costantemente l'uno sull'altro: dopo l'erroraccio del Canada, Norris torna a vincere e si riporta a un podio di distanza dal compagno Piastri, che comunque ha fatto un weekend molto positivo, insidiando Lando fino all'ultimo giro.

Ferrari porta a casa un 3°-4° posto positivo perché stacca Mercedes nettamente, accoglie bene gli aggiornamenti e non termina a distanze siderali dalla McLaren.

Si ritira, non per colpa sua, dalla gara e crediamo anche dalla lotta mondiale il buon Max Verstappen, centrato in pieno da un Antonelli che fa il suo primo vero errore grave della stagione dopo ben 11 gare in cui si è, a onor del vero, comportato in maniera molto convincente.

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Le musiche presenti nell'episodio sono free copyright e sono distribuite dai seguenti siti:


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All'altezza del decimo appuntamento stagionale abbiamo la terza squadra diversa capace di vincere una gara: è la Ferrari? No, è la Mercedes di Russell, che completa l'opera anche con il primo podio in carriera di Kimi Antonelli. Una vittoria figlia di un grande feeling delle freccie d'argento con il circuito di Montreal e della reintroduzione della nuova sospensione posteriore dopo Imola. 

La grande assente è stata McLaren, che forse per la prima volta non si è comportata da netta favorita, anche se la sua vettura era comunque molto veloce. A complicare le cose ci pensa anche il vistoso errore di Norris, che segna uno zero pesante nel primo vero confronto in pista tra i due compagni di squadra.

Prestazione più che onesta per Verstappen che rosicchia 18 punti a Norris e 6 a Piastri, mentre è da dimenticare il weekend della Ferrari.

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Lo snodo tecnico di Barcellona, classica tappa di valutazione dei pacchetti delle vetture, ci consegna la conferma della McLaren come vettura quasi imbattibile. Quasi perché Verstappen ci è riuscito due volte e anche domenica si è inventato insieme al box una strategia aggressiva su tre soste per attaccare il duo papaya, prima di finire fuori dalla zona punti per via del caos generato dalla SC sul finale.

Per quanto riguarda la Ferrari buona rimonta di Leclerc, che va anche a podio ma solo grazie sempre alla SC; ancora una volta Hamilton sotto tono: la storia d'amore non sembra sbocciare, e probabilmente non sboccerà in questo 2025.

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A Montecarlo come al solito la giornata più adrenalinica si conferma il sabato: Norris torna in pole position e lo fa nel circuito dove in assoluto emerge la velocità di un pilota, in combinazione con la capacità di mantenere i nervi saldi. Norris batte Piastri, e l'australiano finisce dietro anche a un Leclerc che come al solito nella sua gara di casa riesce sempre a fare i miracoli.

In gara le prime posizioni rimangono invariate nonostante la nuova regola delle due soste, di cui abbiamo discusso diffusamente nell'episodio.

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La gara di casa della Ferrari diventa presto un incubo al sabato, per poi raddrizzarsi domenica con una rimonta che in realtà non deve illudere troppo perché semplicemente riporta le Rosse nella loro posizione naturale, ossia intorno al 5°-6° posto

A dare spettacolo è Verstappen, che dopo aver sfiorato la pole in qualifica si rende autore di una partenza memorabile che gli spiana la strada verso una nuova vittoria di forza. La McLaren invece si conferma per il momento più attenta alla classifica costruttori, rincorrendo il 2°-3° posto con entreambi i piloti piuttosto che attaccare realmente la prima posizione.

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Prendete il podio di Leclerc nella scorsa gara con tanto di distacco minimo e dimenticatevelo: la Ferrari cade in una crisi prestazionale che mette a nudo tutti i limiti di una vettura che lascia ben poche speranze.

In questo episodio entriamo nel merito dell'atmosfera molto tesa che aleggia attorno alla casa di Maranello, ma non prima di aver analizzato la doppietta McLaren e la situazione dei suoi piloti.

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Pasqua con buoni segnali per la Ferrari che torna sul podio con Leclerc, il primo del 2025, e prende un distacco dalla McLaren tutto sommato contenuto; il monegasco peraltro tiene dietro anche Norris grazie ad una gara eccezionale.

McLaren che festeggia un'altra vittoria, la terza per Piastri, che sembra più che mai il favorito del mondiale. Verstappen ne combina un'altra delle sue in partenza e questa volta ci rimette una possibile vittoria.

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Il Bahrain ci consegna una McLaren sempre in gran forma ma anche questa volta la doppietta non arriva: merito di un grande George Russell che si frappone tra il perfetto Piastri e l'incerto Norris. Le Ferrari stanno ancora a guardare gli altri festeggiare sul podio ma accolgono i primi aggiornamenti con buoni feedback.

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La pista giapponese di Suzuka come sempre ci restituisce una buona panoramica della bontà delle vetture, e infatti la McLaren è andata molto bene, anche se non ha vinto. Soprendente Verstappen con la sua Red Bull: l'olandese coglie una vittoria d'oro che lo tiene nei posti più alti della classifica.

McLaren ha fatto bene a non forzare o è stata troppo conservativa? E che dire della Ferrari, dispersa nella terra di nessuno?

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Entriamo nel vivo della stagione con il primo appuntamento su un vero circuito: la Cina conferma una McLaren favorita per i titoli da un lato, e rivela una Ferrari fragile dall'altro. La Rossa fa bene fino al sabato mattina salvo poi tornare a esprimere prestazioni mediocri, fino alla doppia squalifica.

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