Quanto il cinema - e l'arte in generale - vogliono creare scandalo al giorno d'oggi? Quale arte, invece, consideriamo "alta" e quale decidiamo di denigrare? Ma sopratutto, i fumetti dovrebbero essere un mondo da cui trarre insegnamenti. Tutto questo - e qualcosa in più - in questa penultima puntata della nostra prima stagione. Pasolini e Ferreri, Black Hammer e Birdman.

Dalle proteste, alla disparità. Dai videogiochi, ai libri. Un movimento introspettivo che racconta il cambiamento, la difficoltà dell'essere umano e la libertà di esso. Le sfide raccontate attraverso le parole, le citazione e la musica. Erri De Luca, De Andrè, Prince of Persia ed il movimento che grida, in faccia la mondo, che le vite dei "neri" contano tanto quelle degli altri.

Dopo la pandemia siamo tutti più precari. Ma gli artisti lo sono sempre stati, precari.
La nostra nona puntata racconta storie che cinematografiche che si intrecciano e sconvolgono le vite dei protagonisti a distanza di alcuni decenni. Narra di un uomo che decise di dedicare la propria vita ad uno strumento particolare, anche per il Jazz. Testimonia che la buona musica, in Italia, si è fatta anche dopo gli anni settanta ed ottanta. Un piccolo consiglio: abbandonatevi alla precarietà.

Una puntata così atipica che conviene ascoltarla. Un cambiamento anche per noi. Un format diverso per consacrare la parola scelta. Un mondo di musiche provenienti dal futuro, dal presente e dal passato. Una puntata che racconta di un cartone - anche nel senso di LSD - di un album strano con sole due tracce - anche se particolarmente lunghe e piene di parole - ed un libro che racconta di una naja - che non assomiglia a se stessa - .

Dagli anni '70 al 2020. Cosa è davvero cambiato nel nostro mondo? Molto di ciò che ci circonda, molto poco di ciò che ci riguarda nel profondo. Un viaggio introspettivo per capire meglio chi siamo, chi potremmo essere e chi non diventeremo mai. Finestre aperte nel passato, nel presente ed anche nel futuro. Il condimento finale: un ospite a sorpresa.

Si può raccontare una storia con dieci pagine? E con quasi tre ore di immagini oniriche di una realtà immaginata? Oppure utilizzando settanta puntate ed un film? Un filo che disegna una rotta attraverso gli Stati Uniti d'America. Epoche differenti, stili distinti ed opere diventate "Monumenti".

Questa volta puntuali a raccontare la classe del primo maggio - quella dei lavoratori - e la classe di chi, tutti i giorni, crea capolavori. Un racconto fatto di "pallone" (football, per dirla all'inglese) di congelamento, di incastri e di metrica serrata. Sullo sfondo la falce, il martello ed il Covid-19.