Questo episodio è dedicato al libro “Storie di genitori trans*” (Villaggio Maori Edizioni, 2025), di Egon Botteghi, che è anche l’ospite della puntata. Dopo un’introduzione dove spiego cosa c’è nel libro e perché rappreseti per me un libro-cacciavite, al minuto 7:13 comincia l’intervista all’autore. Oltre a ripercorrere alcuni momenti della storia personale dell’autore, abbiamo parlato di alcuni paradossi dovuti al vivere in una società fortemente binaria, del modo in cui la genitorialità trans* la mette in discussione, del potere delle parole e, in relazione all’esperienza di figlie e figli di genitori trans*, dell’importanza dell’autonomia nel decidere se raccontarsi o meno.
Riferimenti:
Capitoli:
La veste grafica di Shirley è stata realizzata da Simone Riflesso (@simoneriflesso su Instagram).
La musica dell’intro e outro è Jazzy Abstract Beat di Coma-Media (https://pixabay.com/music/beats-jazzy-abstract-beat-11254/ ).
Shirley è un podcast scritto, diretto, letto e prodotto da me, Elena Canovi.
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Questo episodio è dedicato al saggio “Libere di scegliere se e come avere figli” di Ilaria Maria Dondi (Einaudi 2024), che è anche l’ospite della puntata. Dopo un’introduzione dove spiego cosa c’è nel libro, com’è stata la mia esperienza di lettura e perché è un libro-cacciavite, al minuto 10:29 comincia l’intervista all’autrice.
Riferimenti
https://youtu.be/Vi53snw3P1k?si=t4ZKfo-Nk8cnGvVd
Capitoli
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Questo episodio è dedicato al saggio “Neurodivergente. Capire e coltivare la diversità dei cervelli umani” di Eleonora Marocchini (Edizioni Tlon, 2024), che è anche l’ospite della puntata.
Dopo un’introduzione dove spiego cosa c’è nel libro, com’è stata la mia esperienza di lettura e perché è un libro-cacciavite, al minuto 11:05 comincia l’intervista all’autrice.
Abbiamo toccato molti temi: dalla definizione di neurodivergenza, a questioni concettuali legate al concetto di diagnosi, soprattutto nel caso dell’autismo, per poi discutere questioni più generali come le scelte linguistiche adottate nel libro e il suo essere o meno un’opera divulgativa.
Eleonora Marocchini si trova su Instagram come @narraction.
Riferimenti:
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Questo episodio è dedicato al romanzo “Perché sono da sempre un corso d’acqua”, di Kim de l’Horizon, pubblicato nel 2023 in italiano da Il Saggiatore, nella traduzione di Silvia Albesano, che è anche ospite di questa puntata. L’autorǝ Kim De l’Horizon, svizzerǝ, è una persona non binaria genderfluid ed è anche drammaturgǝ e attorǝ. “Perché sono da sempre un corso d’acqua” è un romanzo di autofiction raccontanto in prima persona dal protagonista Kim. Ci sono tanti temi che si intrecciano, tra cui l’identità e la disforia di genere, le lingue, il femminismo, l’infanzia, le streghe, ma il tema principale è senza dubbio il trauma intergenerazionale. Nell'intervista a Silvia Albesano affrontiamo questioni linguistiche centrali per capire il romanzo.
Capitoli:
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Questo episodio è dedicato al romanzo “La parte sbagliata” (e/o nel maggio 2024) di Davide Coppo, che è anche ospite della puntata. “La parte sbagliata” racconta la storia di Ettore, un ragazzo nato nel 1987 a Trezzano sul Naviglio in una famiglia piccolo-medio borghese senza particolari fragilità economiche o sociali, e di come diventi neofascista durante gli anni delle superiori al liceo Beccaria di Milano. Con questo suo primo romanzo, Coppo esorcizza nella fiction alcune ombre della propria vicenda personale e propone un approccio empatico, invitando chi legge a non cercare rassicuranti scorciatoie moralizzatrici.
Davide Coppo si trova su Instagram al profilo @davcoppo.
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Questo è un extra che si aggiunge all'episodio 17 dedicato al libro "Un poliamore cosĩ grande", nel quale ho intervistato l'autrice Dania Piras. In questa parte di intervista, che non ho incluso nell'episodio principale per motivi di tempo, ci chiediamo: ci sono rappresentazioni del poliamore nelle serie TV? Come sentirete, la maggior parte sono un po’ disastrose, ma alcune, scovate da Dania, sembrano fatte decentemente, quasi per caso.
Serie citate:
Feel Good
Machos alfa
You Me Her
The Politician
The Good Doctor
Elite
Winx Club
You
The Magicians
Carnival Row
His Dark Materials - Queste oscure materie
Non è citato nella puntata, ma aggiungo qua un video dove Michela Murgia parla di serie TV coreane, alcune delle quali sono storie che si potrebbero definire poliamorose: https://youtu.be/-a3V8wKjbDw?si=j8myBR_rBdje6X5L.
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Questo episodio è dedicato al saggio “Un poliamore così grande. Perché non c’è un solo modo di amare” (Sonda, 2023) di Dania Piras, psicologǝ, consulente sessuale, attivista, divulgatorǝ.
Trovate Dania Piras su Instagram come @hello_policose.
Per collaborazioni potete mandarle un’email a dania.piras90@gmail.com . In questo momento non ha spazio per nuovǝ pazienti ma ha una lista d’attesa.
Capitoli:
Libri citati:
Il video di Michela Murgia e Chiara Tagliaferri che citiamo è disponibile a questo link: https://www.youtube.com/live/HnR9LfpYthM?si=9v6jw4eYEHQtQvQ2&t=3460
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Questo episodio è dedicato a “Le perfezioni” (Bompiani 2022) e “La chiave di Berlino” (Einaudi 2023), entrambi di Vincenzo Latronico, che è anche ospite della puntata. Al centro di entrambi i libri c’è l’esperienza da expat a Berlino, ma il primo è un romanzo, il secondo un memoir. Nell’intervista abbiamo affrontanto sia aspetti stilistici, sia le tante sfaccetturature dell’abitare all’estero, in particolare in Germania, dove ho vissuto anch’io per cinque anni. Capitoli: 00:00: citazione iniziale 02:04: introduzione 04:46: l’arrivo a berlino 06:17: la doppia prospettiva: il romanzo e il memoir 10:52: parole ricorrenti: “vuoto” 17:39: parole ricorrenti :”abbondanza” e “scarsità” 23:43: il conformismo inconsapevole 26:42: un romanzo senza dialoghi 29:43: un tempo imperfetto ma incantato 34:07: il tempo ad anello dei rave 38:13: l’inglese e la fine del sogno europeo 42:53: il senso della comunità 48:54: cos’è la chiave di Berlino 52:46: il ritorno in Italia 55:56: chiusura
Nella puntata citiamo il numero di ricorrenze di alcune parole nei due libri “La chave di Berlino” e “Le perfezioni”. Le parole e le relative ricorrenze sono:
- “abbondanza” (14, 10),
- “scarsità” (12, 2),
- “vuoto” (43, 3),
- “spazio” (39, 18),
- “tempo” (68,50),
- “libertà” (35, 10),
- “inverno/i” (14,18),
- “comunità” (25,8) La veste grafica di Shirley è stata realizzata da Simone Riflesso (@simoneriflesso su Instagram). La musica dell’intro e outro è Jazzy Abstract Beat di Coma-Media (https://pixabay.com/music/beats-jazzy-abstract-beat-11254/ ). Shirley è un podcast scritto, diretto, letto e prodotto da me, Elena Canovi. Se avete commenti, suggerimenti, critiche scrivetemi su Instagram o su Threads, dove sono @elena_canovi. Se vi è piaciuto questo podcast parlatene, condividete gli episodi, attivate la campanella o lasciate qualche stella su Spotify o Apple Podcasts.
L'ospite di questa puntata è Emanuela Masia: insegnante, attrice, divulgatrice, persona autistica e disabile. In questo episodio parliamo del suo libro-cacciavite e di uno dei miei podcast-cacciavite, cioè quello di Emanuela, “Fuori Norma”, che trovate su tutte le piattaforme.
Un libro può essere un cacciavite perché ritorna ciclicamente nella vita di una persona e ogni volta che si rilegge ha un significato nuovo, dà risposte a domande che prima non esistevano e dialoga con aspetti diversi della propria storia della propria identità. Questo è il caso di “La vita quotidiana come rappresentazione”, di Erving Goffman, saggio di sociologia pubblicato per la prima volta nel 1956. Nella puntata Emanuela racconta come di questo libro abbia dato negli anni diverse letture, prima da studente, poi da attrice, e poi da persona autistica prima inconsapevole e infine consapevole.
Seguendo il filo dell’esperienza autistica, abbiamo proseguito parlando del podcast di Emanuela, Fuori Norma. Se non l’avete ancora ascoltato, è assolutamente da recuperare! Fuori Norma parla di “disabilità, malattie croniche, autismo e fragilità sociale” e solitamente ogni puntata è un’intervista con una persona che vive (almeno) una di queste condizioni. Si basa quindi su tre pratiche femministe fondamentali: il partire da sé, l’autorappresentanza e l’interesezionalità.
A un certo punto, parlando del podcast, Emanuela è riuscita a mettere in parole un concetto che fino a quel momento per me era stato solo a livello di intuizione subcosciente, e cioè che il podcast è per lei il mezzo ideale per vivere pienamente l’iperfocus autistico. Quanto è vero!
E infine, essendo colleghe di podcast, ne abbiamo approfittato per fare qualche considerazione sul podcasting indipendente: sul DIY, sull’importanza del migliorare ma permettendosi di partire dal minimo, anche se molto imperfetto, e sul ruolo dei podcast di fare emergere l’unicità di ogni voce e di ogni esperienza, alla faccia di qualunque logica performativa.
Capitoli
Questo episodio è dedicato al libro “Data Feminism”, di Catherine D’Ignazio e Lauren F. Klein pubblicato (anche in versione libera e gratuita) da MIT Press nel 2020. Questo per me è un libro-cacciavite perché mi riguarda anche come professionista e allo stesso tempo mi entusiasma e mi destabilizza.
Ne parlo con Donata Columbro: giornalista, socia e cofondatrice di Dataninja e responsabile della Dataninja School. Autrice della rubrica Data Storie sul quotidiano «La Stampa», TED speaker, docente allo IULM, divulgatrice su Instagram sul tema dei dati e autrice del libro “Ti spiego il dato”.
Nel corso dell’intervista, andiamo attraverso i sette principi del femminismo dei dati, sia riassumendo alcuni passaggi del libro, sia portando esempi personali e d’attualità.
Progetti/persone/libri citati nella puntata
Trigger warning: morte
L’argomento di questo episodio è la morte, raccontata da diversi punti di vista: individuali, professionali, culturali, sociali, narrativi.
L’ospite di questa puntata è Urfidia: tanatoesteta di professione, scrittrice “per diletto”, collabora con il magazine trimestrale “Fantastico esclamativo”, divulgatrice sul suo profilo Instagram sui temi della morte, delle pratiche funerarie e della rappresentazione della morte nei media.
Per parlare del tema di questa puntata, per me un argomento cacciavite da qualunque punto lo guardi, siamo partite da tre storie ambientate in Giappone, tutte e tre rarefatte e a loro modo leggere: il film “Departures”, di Yōjirō Takita, e i libri “Le ricette della signora Tokue”, di Durian Sukegawa, e “Quel che affidiamo al vento”, di Laura Imai Messina. Nella nostra conversazione abbiamo incontrato diversi aspetti legati alla morte come per esempio la tanatoestetica, la ritualità, l’elaborazione del lutto, le cure palliative e l'effetto della pandemia.
E alla fine ho chiesto a Urfidia consigli su altri libri e serie TV su questi temi.
Libri citati:
Film e serie tv citate:
Nell’introduzione di questo episodio parlo di un libro, letto lo scorso autunno, che ho scagliato in un angolo (“La doppia vita di M. Laurent” di Santo Piazzese, Sellerio 1998), ma che nella rabbia che mi ha provocato leggerlo mi ha consentito di riguardare indietro a decenni di letture tutte uguali, di vederle da un punto di vista totalmente nuovo e di capire perché quelle storie non mi parlassero più. Poche settimane dopo, ho invece letto “Eroine” di Marina Pierri (Edizioni Tlon, 2020) e all’intervista all’autrice è dedicata la gran parte di questo episodio. “Eroine” è stato per me un libro cacciavite perché mi ha fatto capire cosa quelle storie tutte uguali avessero in comune, l’Antieroe, e apre invece a tutto un altro mondo di storie possibili, storie caratterizzate da una fase discendente, di riconoscimento e decostruzione dei condizionamenti patriarcali, e da una fase ascendente di costruzione consapevole e autodeterminata di sé, quello che l'autrice chiama il "viaggio dell'Eroina". Pierri enuclea questo percorso in dodici archetipi, che analizza ed esemplifica tramite ventidue personagge di serie TV. PS: Mi scuso con chi ascolterà questo episodio per i rumori che si sentono qua e là nella prima parte dell’intervista, ogni tanto faccio casino col microfono!